Tumori della pelle, 5.000 bolognesi in cura

I medici di Sant’Orsola e Bellaria, in questi ultimi anni, stanno registrando un aumento dei melanomi del venti per cento

Migration

di Monica Raschi

Un aumento del venti per cento dei melanomi, tumori della pelle, in tutto il territorio bolognese. La crescita si registra "da qualche anno e non è rallentata nemmeno durante il periodo del lockdown", spiega Emi Dika, docente di Unibo e dirigente medico dell’Unità operativa complessa di Dermatologia del Sant’Orsola (guidata da Bianca Maria Piraccini).

L’incremento di questo tipo di neoplasia non è un fenomeno solo locale ma viene osservato in tutti i Paesi più avanzati. Deriva dalla trasformazione maligna dei melanociti, estremamente sensibili alla luce solare.

"Le temperature sono aumentate, lo abbiamo notato anche nel mese di maggio e l’inquinamento contribuisce a far sì che i raggi solari siano più dannosi, per questo stiamo registrando un aumento di tutti i tumori della pelle – afferma Dika –. Bisogna fare molta attenzione agli Uva perché passano anche se in cielo sono presenti le nuvole. E l’eritema si verifica molto spesso quando è nuvoloso e magari soffia anche il vento, allora si nota quel rossore che deve essere evitato, quindi la protezione va applicata ugualmente anche se il sole non c’è".

Le più colpite dai tumori della pelle sono le persone di carnagione chiara, che hanno già una presenza marcata di nei, con un’età compresa fra i 40 e i 60 anni "anche se stiamo osservando una crescita tra persone più giovani, che hanno fra i 20 e i 40 anni", fa notare il medico. Che fa presente come, tra Sant’Orsola e Bellaria, ci siano attualmente circa cinquemila bolognesi in cura (con l’ambulatorio che non si è mai fermato nemmeno durante la pandemia) e di come "la sopravvivenza vada dal 92 al 98 per cento nel caso di diagnosi precoce – rende noto Dika – ma la percentuale è alta anche nel caso in cui la scopera del tumore sia in fase più avanzata. Ci sono stati grandi passi avanti per quanto riguarda tutta la tecnologia di osservazione di queste neoplasie. Indubbiamente l’alto numero di persone che scoprono di avere questo tipo di tumore a uno stadio superficiale è frutto dell’aumentata capacità di screening, con una rete molto estesa, che ne permette l’individuazione quindi l’asportazione molto precocemente". Il medico insiste sulla protezione prima dell’esposizione solare, con creme e filtri alti facendo notare che ora molti preparati sono sotto forma di spray quindi più semplici da spalmare sulla pelle.

Studi a livello internazionale hanno dimostrato che la principale causa di questo tipo di tumore è l’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti della luce solare e delle lampade abbronzanti. Tuttavia, è vero anche l’insorgenza del melanoma può dipendere da fattori genetici, familiari e fenotipici, quindi dalle caratteristiche morfologiche e funzionali di un organismo.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro