Turismo Bologna: si torna a parlare straniero. "Città bellissima"

In centro riecco olandesi, spagnoli e francesi. "Paura del Covid? No, siamo già stati vaccinati"

Turisti stranieri a Bologna, la città torna a parlare straniero (FotoSchicchi)

Turisti stranieri a Bologna, la città torna a parlare straniero (FotoSchicchi)

Bologna, 22 giugno 2021 - Bologna torna a parlare straniero. Dopo un mese di assestamento, l’allentamento della morsa pandemica allarga le maglie anche per una prima concreta ripresa del turismo internazionale in città. Una vera e propria boccata di ossigeno per tutto il tessuto terziario del centro storico, dove in questi primi giorni d’estate non è solo il sole a illuminare ferocemente le giornate, ma appunto un più corposo ritorno di turisti, soprattutto europei, all’ombra delle Due Torri.

Sono olandesi, polacchi, spagnoli, svizzeri, francesi, tedeschi, una varietà di nazionalità come non si vedevano da quasi un anno, che affollano il Crescentone e tutti i maggiori luoghi catalizzatori della città, anche sfidando temperature proibitive pur di tornare a vedere, toccare, assaggiare. "È una città spettacolare – commenta Carmen Olius, arrivata a Bologna da Barcellona per una vacanza di quattro giorni –. Non solo molto bella, ma anche accessibile e piena di attrazioni. Rappresenta la meta di un viaggio più lungo, che ho iniziato a Torino e che mi ha portato qui per vedere le Torri, San Petronio e San Luca".

"Il cibo è ottimo", le fa seguito la compagna di viaggio Monce Palau mentre, cartina alla mano, si prendono un attimo di tregua dal sole sui gradini di Piazza Maggiore. "Le persone squisite – continua –. È bello poter tornare a vedere il mondo partendo da qui. Staremo per quattro giorni e speriamo di visitare più cose possibili. Paura per via del Covid? Affatto, siamo infermiere e per questo vaccinate".  

Nessun timore per via della pandemia anche per gli amici Silvia Jakubovska e Przemek Jakubovski, polacchi provenienti da Posnan. "Avevamo tanta voglia di tornare a viaggiare – così Przemek –. Siamo qui solo per una giornata perché Bologna rappresenta una tappa di un viaggio più lungo, iniziato a Venezia e che terminerà a Rimini". "Questa è la prima volta qui – aggiunge Silvia –. Ci hanno parlato molto bene del centro storico, come uno dei dieci più belli del Paese ed effettivamente lo sto amando. È una città vivace e con tanto da visitare".  

Uno, due, tre giorni. Per il momento tanta transizione all’interno di un itinerario più ampio, ma che piano piano sta restituendo linfa dopo tanto tempo e animazione a quelle strade che neanche tre mesi fa erano invece deserte a causa della terza ondata. "Siamo diretti in Puglia – spiega uscito dalla Basilica di San Petronio Gregoire Fanti, turista svizzero – francese in vacanza con la propria famiglia –. Bologna è una tappa in cui soggiorneremo per tre giorni. Abbiamo visitato fra le altre cose anche il teatro anatomico e la zona universitaria e ci sono piaciuti molto". Il cambio di passo però è recente. Stando agli esercenti delle zone più frequentate e gettonate del centro siamo nell’ordine di "un paio di settimane". Adesso sarà importante un consolidamento. Guardando il bicchiere mezzo pieno, c’è della ritrovata bellezza nelle svariate decine di persone all’ombra di San Petronio o seduti ai tavoli dei ristoranti del Quadrilatero, intenti a parlare in lingue straniere dei monumenti e dei luoghi appena visitati. Non solo di Bologna, ma di tutta l’Emilia Romagna, come suggerisce il titolo della guida che una coppia di olandesi sfoglia sui gradini della basilica per decidere dove dirigersi dopo il pranzo.  

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