CLAUDIO CUMANI
Cronaca

Tutti i volti del Duse: si svela la stagione

Dalle parole di Gino Strada con Germano, al ’Donald’ di Massini. E Malika Ayane è la voce di ’Brokeback Mountain’

Dalle parole di Gino Strada con Germano, al ’Donald’ di Massini. E Malika Ayane è la voce di ’Brokeback Mountain’

Dalle parole di Gino Strada con Germano, al ’Donald’ di Massini. E Malika Ayane è la voce di ’Brokeback Mountain’

Donald Trump raccontato da Stefano Massini e il potere di Riccardo III riletto da Antonio Latella. Ma anche le memorie d’artista sulla suggestione di Strindberg per un gigante della scena quale Umberto Orsini e, soprattutto, l’incubo della guerra. Quella raccontata dalle parole di Gino Strada riproposte da Elio Germano, dalla scrittura di Aristofane che Lella Costa e Serena Sinigallia riattraversano, dall’intuizione surreale dell’argentino Ariel Dorfman. E’ ricco di occasioni intriganti il prossimo cartellone di prosa del Duse (di cui Qn-il Resto del Carlino è media partner): quattordici titoli di segno diverso legati dalla volontà di fare del teatro, come dice il presidente del cda Walter Mramor, "una palestra di idee". Forte dei risultati della scorsa stagione (151mila presenze con una media di 830 spettatori a sera, 68 sold out, 181 aperture di sipario), il palcoscenico di via Cartoleria inaugurerà la stagione ufficiale il 14 novembre con Il birraio di Preston tratto dall’omonimo romanzo di Camilleri con Edoardo Siravo protagonista. Prima però è annunciata una lunga serie di spettacoli fuori abbonamento in cui tra gli altri compaiono Europeana con Lino Guanciale (25-26 ottobre) e Il reato di pensare di Paolo Crepet (27-28 ottobre).

La stagione, dunque. Dalla Vigata di metà 800 si passa all’Inghilterra vittoriana di Oscar Wilde: dal 21 al 22 novembre Geppy Gleijeses dirige L’importanza di chiamarsi Ernesto interpretato tra gli altri da Lucia Poli. Lo stesso regista firma anche A qualcuno piace caldo (6-8 febbraio) liberamente tratto dal film di Billy Wilder con Euridice Axen nel ruolo che fu di Marylin. Parla, appunto, dei giochi malvagi della guerra The Other Side il testo paradossale e grottesco di Ariel Dorfman (28-30 novembre) interpretato da Elisabetta Pozzi e Gigio Alberti. Stesso tema ma tutt’ altra chiave scenica per Lisistrata (20-22 febbraio) allestito da Serena Sinigallia proprio in questi giorni al festival di Siracusa con Lella Costa protagonista. E di conflitti tratta anche La guerra com’è (16-18 gennaio), proposta che Elio Germano e Theo Theardo hanno tratto dal libro del fondatore di Emergency. L’occhio sulla contemporaneità è assicurato dall’attesissimo Donald di e con Stefano Massini (23-25 gennaio) che spiega, come recita il sottotitolo, la storia molto più che leggendaria di un Golden Man. Si riflette e si sorride. Ad esempio con Contrazioni pericolose, la nuova commedia di Gabriele Pignotta affiancato in scena da Giorgio Lupano e Rocio Munoz Morales (13-15 marzo) e con Vicini di casa dove Amanda Sandrelli se la deve vedere con i tabù di coppia (13-15 febbraio). Malika Ayane (con live band) è la voce di Brokeback Mountain, versione teatrale del celebre film di Ang Lee che, dopo il successo londinese, approda sui palcoscenici italiani (5-7 dicembre). Umberto Orsini chiude la stagione dal 27 al 29 marzo con Prima del temporale, allestimento nato da un’idea sua e di Massimo Popolizio che cura la regia. Ma gli amanti della prosa potranno vedere nelle settimane precedenti Vinicio Marchioni impegnato nello scespiriano Riccardo III diretto da Antonio Latella (30 gennaio-1 febbraio); Giorgio Pasotti nell’Otello riadattato da Dacia Maraini (27 febbario-1 marzo) con Giacomo Giorgio, il Ciro Ricci di Mare fuori, nei panni del Moro; Woody Neri in Mephisto (6-8 marzo), titolo tratto dal romanzo di Klaus Mann che negli anni ‘80 diventò un famoso film interpretato da Klaus Maria Brandauer. Dirige Andrea Baracco. Non è tutto. Ci sono i concerti di Carmen Consoli, Raf, Noemi e Giò Evan, le collaborazioni con Musica Insieme, Orchestra Senzaspine e Fantateatro e altro teatro ancora fuori programma. A metà novembre tornano ad esempio, reclamati a gran voce, i Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese.