Bologna, 26 maggio 2025 – Fantastico, indescrivibile, un’emozione immensa. Una lunga serie di aggettivi che a volte si ripetono, ma che contengono sensazioni simili eppure così diverse tra di loro. È la gioia rossoblù, incontenibile, quella marea festosa che ci sta accompagnando nelle ultime stagioni, pronta a cantare, invadere strade e piazze, andare in giro per l’Europa. Perché la città si muove ma sa anche stringersi, attorno ai suoi simboli, alle sue strade e soprattutto alla sua squadra.

Agli eroi di Roma, a Vincenzo Italiano e ad una società che ha scosso Casteldebole dalle fondamenta, facendo tornare a tremare il mondo di fronte a questi colori. "A Roma è stato bellissimo – racconta Filippo – la festa in campo è stata incredibile ma non vedevo l’ora di essere qui. Ho l’abbonamento da 25 anni e, dopo Serie C e B, arrivare qui è un’emozione pazzesca. Speriamo di andare bene anche in Europa League". Anche Daniele ricorda le sofferenze delle stagioni passate: "Siamo tutti tifosi in famiglia, ci sono stati tanti dispiaceri ma ora credo che sia giusto festeggiare. Nessuno si sarebbe mai aspettato questo".
Federico invece non poteva mancare a questo appuntamento dopo aver ‘bucato’ la festa per la Champions: "Questa volta non ce la siamo voluti perdere. Bisogna dire bravi a questi ragazzi, a cominciare però anche dal presidente Saputo che ha investito un sacco di soldi. Ha scelto le persone giuste e ci sta regalando tante soddisfazioni".
Nicolò invece mostra con orgoglio una bandiera datata giugno 1988, per festeggiamenti di tutt’altro tenore: "Questa è la bandiera per la Serie A, eravamo sempre qui a festeggiare. È un ricordo che mi lega a mio nonno, grande tifoso del Bologna". Con lui anche sua figlia, la piccola Violante: "Io tifo per i rossoblù come tutta la mia famiglia. Il mio giocatore preferito è Orsolini e festeggiare in piazza la squadra è bellissimo".
Un tifo di padre in figlia anche Davide e Giulia, sciarpa e cappellino del Bologna indosso e il sorriso di chi è pronto a un altro pomeriggio di festa: "È una gioia grandissima per questa Coppa - racconta Davide - inaspettata ma dopo oltre 50 anni ce la siamo meritata. Eravamo qui anche per la festa Champions". Gli fa eco la figlia Giulia: "È una passione trasmessa da mio papà, la città così piena non si vedeva da tantissimo tempo".
Michele, Anna Maria, Stefania e Alberto invece non contengono la gioia, sventolando le loro bandiere mentre prendono posto per la parata: "Lui era a Roma e piangeva" dice Anna Maria "non ha pianto nemmeno il giorno del matrimonio". "Io c’ero anche nel ‘74" racconta invece Michele.
Più filosofici invece Paolo e Stefano, maglia celebrativa indosso, il posa per una foto davanti allo stendardo calato dalla Torre di Palazzo d’Accursio: "È un anno di festa questo, non solo un pomeriggio. E poi continueremo anche l’anno prossimo" - spiega Stefano che poi lascia parola all’amico: "Soddisfazione veramente incredibile, è un qualcosa che ha a che fare con la fede. Oggi come non mai è più bello essere bolognesi". C’è anche chi, per festeggiare, ha cambiato colore ai capelli. Come Riccardo e suo figlio Julian Jake che sfoggia fiero una chioma rossoblù: "La mamma ha colorato i capelli a entrambi. Abbiamo goduto tantissimo con la vittoria di Roma e questa è la degna conclusione dei festeggiamenti per la Coppa".
Filippo vuole sottolineare invece il contributo della squadra che oltre alle vittorie sul campo hanno portato la città nel mondo: "Ai ragazzi non possiamo dire nulla. Hanno portato Bologna in Europa senza mai sfigurare. Abbiamo rilanciato anche diversi giocatori. Non vediamo l’ora di prenotare un volo per qualche città europea". Infine Giuliano e Antonella, maglia rossoblù addosso, abbracciati e felici che non hanno dubbi: "Siamo qui per questa vittoria ma nella nostra mente aspettiamo già quella del prossimo anno. Abbiamo una società di un altro livello. Arriverà qualcosa di bello anche il prossimo anno, ne sono certo".