TvBoy, lei crede che opere come la sua The Rave is not over, che ritrae il presidente del consiglio Giorgia Meloni con giacca stampata a smile e un ghetto blaster ai piedi, possano istigare reazioni riottose?
"Quando ho iniziato come street artist – spiega l’artista in città per la mostra a Palazzo Albergati Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente – e sono arrivato alla ribalta della cronaca, è vero che avevo questa matrice fortemente provocatoria, nel senso che mi andava di andare a disturbare. Però vedo che nel corso del tempo, ho 42 anni, il mio lavoro si è evoluto e ora lancio dei messaggi più inclusivi. Con il lavoro di cui parla lei, che hanno cancellato subito, cerco un po’ la provocazione su temi di attualità anche per innescare una reazione un po’ da attivista ‘politico’, anche se a me la definizione politico non è mai piaciuta: sono satirico e si tratti di destra o di sinistra, mi piace mettermi contro tutti".
Giovedì sera veniva appeso a testa in giù durante una manifestazione un manichino con le fattezze di Meloni.
"Non condivido, perché mi piace che l’opera sia critica ma mai troppo faziosa. Non sono più gli anni del fascismo, non possiamo considerare la Meloni alla stregua di Mussolini. E’ giusto criticare ma con una pulizia, senza scadere in temi violenti o minacciosi. Che poi diventano controproducenti e generano una reazione sbagliata".
Lei si aspettava che avrebbero rimosso le sue opere?
"No. Avevo già fatto un murale dedicato a Guccini e non è successo nulla, ho sempre pensato che Bologna fosse tollerante rispetto alla street art. Poi insomma, hanno rimosso anche Lucio Dalla e Raffaella Carrà, sono rimaste le ombre, come fossero gli spiriti. Anche Dalla con le ali da angelo, che peccato. A questo proposito vorrei parlare col sindaco e proporgli di rifare Dalla in un posto a Bologna, perché possa rimanere per sempre".
Benedetta Cucci
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