Bologna, tenta di uccidere il marito con una mannaia

Via Roncaglio. La donna, una marocchina di 50 anni, arrestata dalla polizia. L’uomo è ricoverato al Maggiore: non è in pericolo di vita

Via Roncaglio

Via Roncaglio

Bologna, 21 febbraio 2022 - Ha afferrato una mannaia. E, approfittando del fatto che il marito stesse dormendo, si è avventata su di lui, colpendolo con almeno sette fendenti alla testa e al collo. L’aggressione è avvenuta sabato pomeriggio, intorno alle 16, in un appartamento di edilizia popolare di via Roncaglio, in zona Corticella. Stando a quanto ricostruito dalla polizia, intervenuta sul posto quando i vicini hanno sentito le urla dell’uomo, un cinquantenne marocchino, la donna, anche lei marocchina, affetta da problemi psichiatrici, si sarebbe scagliata contro il coniuge, accusandolo di tradirla e di trattarla male. Il marito, svegliato dal dolore, malgrado le ferite sanguinanti e la furia della donna, è riuscito a rimanere sempre vigile, sia di fronte agli agenti, sia mentre i soccorritori lo trasportavano, d’urgenza, all’ospedale Maggiore, dove si trova adesso ricoverato. Le coltellate non hanno leso arterie vitali e il cinquantenne non è in pericolo di vita. La donna è stata subito fermata dagli agenti delle Volanti, intervenuti in via Roncaglio in più pattuglie, che hanno attirato l’attenzione dei residenti. "Alcuni poliziotti indossavano anche il giubbotto anti-proiettile", racconta uno degli abitanti della strada. "Ci siamo impressionati, non capivamo cosa stesse accadendo. C’erano anche le ambulanze". Stando a quanto ricostruito, la donna, prima di tentare di uccidere il marito, avrebbe anche tentato di pianificare una fuga, tanto da aver anche messo da parte tutti i risparmi per portare fino in fondo questo suo progetto. Della vicenda è stato informato il magistrato di turno, Mariangela Farneti, che ha disposto l’arresto per tentato omicidio. La cinquantenne però, in considerazione del disagio psichico di cui soffre per cui era già in cura, non è stata portata alla Dozza, ma piantonata al Sant’Orsola, in attesa della convalida, visto che le sue condizioni non sono di certo compatibili con il regime carcerario.  

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