
La nuova scritta sul marciapiede di via Colombi alla Barca dove il 19enne è stato trovato a terra, agonizzante; sopra, Eddine Bader Essefi
Bologna, 1 giugno 2025 – "Mi hanno minacciato un’altra volta". Lo racconta, a fatica, la fidanzatina di Eddine Bader Essefi, ucciso a 19 anni alla Barca. Trovato agonizzante sul marciapiede di via Colombi la sera del 25 aprile, è morto in ospedale poco dopo. In carcere per l’omicidio sono finiti due uomini della zona, Charlie Sarcinelli, bolognese, 29 anni, e Badreddine Krimi, 31 anni, tunisino. E la ragazzina, minorenne, lo ha trovato privo di coscienza in quell’angolo, in un lago di sangue. Krimi era lì, accanto alla vittima, e a lei avrebbe detto: ‘Non dire niente, ho una famiglia’. Poi, il tragico epilogo al Maggiore, dove il cuore del 19enne ha smesso di battere. E l’altro giorno, attorno al Treno, si respirava ancora alta tensione. "Ero alle panchine – spiega la fidanzata di Bader – ed è passata la compagna di Krimi. Mi dice: ‘Che c...o guardi?’ E io le ho risposto che non la stavo affatto guardando. E lei: ‘Ti faccio fare la fine del tuo ragazzo’. Me ne sono andata subito e ho chiamato i carabinieri, ho denunciato tutto". L’aria, nel quartiere, è irrespirabile, racconta la fidanzatina, che è assistita dall’avvocato Gian Andrea Ronchi. "Adesso io ho paura. Per fortuna, quasi tutti nel quartiere mi mostrano solidarietà e vicinanza, mi riempiono di affetto, vengo abbracciata anche da gente che non ho mai visto. Però ho timore quando sono in giro, cerco di non stare mai da sola, mi guardo sempre le spalle". La minaccia dell’altro giorno non sarebbe stato l’unico episodio preoccupante di recente. Sotto casa di uno dei parenti di Krimi, sarebbe apparsa una scritta con la bomboletta: ’Assassini figli di p...’ e sarebbe anche scoppiata una rissa.
Intanto la fidanzatina, che non ha mai smesso di piangere per Bader, riguarda tutti quei messaggi che si sono scambiati, segni di una vita che è stata cancellata per sempre. ‘Ti sposo. E se non ti sposo è perché muoio. Ti amo tanto bimba, sarò sempre con te’. "L’ho ritrovato di recente. Leggerlo mi ha commosso. E mi ha distrutto. Mi manca tantissimo". Qualche giorno fa, i ragazzi del quartiere hanno organizzato una serata in ricordo del 19enne, a un mese esatto dall’omicidio. "Il 25 di ogni mese faremo qualcosa per lui, per ricordarlo – spiega la ragazzina –, la prossima volta faremo volare dei palloncini bianchi e, di nuovo, i fuochi d’artifico. Non dobbiamo dimenticarlo. Non deve accadere. La sua morte è stata ingiusta. Aveva solo 19 anni". Arrivato in Italia quattro anni fa dalla Tunisia come minore per accompagnato, viveva in una comunità e lavorava come aiuto cuoco da Manicarettibo in via Saragozza. "Mandava i soldi alla sua famiglia. Era dolcissimo. Faremo sempre qualcosa per ricordarlo e lui sarà sempre con noi".