Umberto Eco, guerra per l'eredità

La famiglia fa ricorso al Tar contro il vincolo del Ministero che ‘blocca’ il patrimonio di libri

Umberto Eco,  professore, filosofo, scrittore e semiologo

Umberto Eco, professore, filosofo, scrittore e semiologo

Bologna, 24 aprile 2019 - Gli eredi di Umberto Eco hanno depositato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Lombardia, contro il vincolo di indivisibilità apposto dalla Soprintendenza archivistica e libraria sul patrimonio librario del grande professore, filosofo, scrittore e semiologo. Una mossa ben ponderata, che non chiude nessuna porta alla trattativa che va avanti da tempo con il ministero dei Beni Culturali, ma che con forza ribadisce la posizione complessiva della famiglia: quel patrimonio di papà andava lasciato libero.

I figli Carlotta e Stefano e la moglie Renata, storia di un anno fa, stavano dialogando sia con la biblioteca Braidense di Milano, sia con l’Università di Bologna, ateneo di cui Eco è stato protagonista. In campo c’era anche laFondazione Carisbo, e Bologna avrebbe ricevuto i 30mila volumi della collezione moderna, mentre a Milano sarebbe finita la parte antica. Poi l’intervento della Direzione Archivi del ministero, che ha considerato il preziosissimo lascito librario di Eco quale «compendio di interesse storico particolarmente importante», ha cambiato alcune cose. Un passaggio complesso, poi il ricorso. Che sta seguendo una procedura ordinaria: gli eredi non hanno chiesto alcun provvedimento cautelare e non c’è ancora alcuna calendarizzazione. Tradotto: una prima mossa di ‘tecnica processuale’ che va a fare da sfondo, da pungolo a una trattativa che sta continuando fuori dai clamori.

Raggiunto telefonicamente, Stefano Eco non ha voluto rilasciare commenti né sul ricorso al Tar, né sulla trattativa, confermando però il peso del vincolo ministeriale. «È un momento piuttosto delicato – ha sottolineato Eco –, non vogliamo dire nulla per ora, ne parleremo quando ci saranno sviluppi. Il vincolo del ministero? Ci impedisce di fare quello che avremmo voluto fare l’anno scorso, il punto è quello». Da parte del ministero filtra la assoluta disponibilità a un accordo basato sul volere della famiglia Eco, senza posizioni ostative.

Il sottosegretario Lucia Borgonzoni ha incontrato sul tema il ministro Alberto Bonisoli. «Anche se c’è un vincolo – sottolinea la senatrice leghista – lo spostamento in diverse parti è possibile in base a un accordo che sottoscriveremmo in maniera precisa con la famiglia, un temporaneo lascito che potrebbe arrivare a 90-100 anni. C’è la massima disponibilità al dialogo, possiamo dare garanzie sulla destinazione, abbiamo sempre detto che va ascoltata sempre prima la famiglia».

 

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