ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Un 25 aprile a due facce: Bologna osservata speciale, Cesena mette la sordina

Attesa sotto le Due Torri per la kermesse al Pratello, cuore della movida. Il sindaco Lepore: "La Liberazione è anche una festa di strada, basta veleni"

Le festa dell’anno scorso in via del Pratello, a Bologna. Ogni anno si ripetono le polemiche per rumore e degrado

Le festa dell’anno scorso in via del Pratello, a Bologna. Ogni anno si ripetono le polemiche per rumore e degrado

Bologna, 25 aprile 2025 – La sobrietà richiesta dal governo per il lutto nazionale di Papa Francesco non ferma le celebrazioni a Bologna per l’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Il sindaco Matteo Lepore tiene il punto: "Lasciamo il commento a chi preferisce sempre mettere parole velenose. Io preferisco che si parli del 25 aprile e del suo significato e credo che questo faremo in piazza". E rimarca l’importanza delle celebrazioni: "Bologna il 25 aprile – dice Lepore – si riempie di feste di strada con centinaia di iniziative. Come sempre lo vivremo con grande gioia, perché è la giornata della Liberazione del nostro Paese. Bologna come sempre sarà in festa e accompagnerà questo momento come è giusto che sia", lasciando da parte la solita scia di polemiche che accompagna i festeggiamenti, a volte un po’ sopra le righe, al Pratello, la zona della movida. Tant’è che oggi sotto le Torri – al di là delle consuete celebrazioni istituzionali – i festeggiamenti raddoppiano: al Pratello, come da prassi, ma pure alla Bolognina, prima periferia della città, dove ci fu la famosa Svolta del Pci di Achille Occhetto, con tante iniziative tra svago e memoria antifascista.

Ma gli occhi restano puntati – oltre che sulla manifestazione di Potere al Popolo e al presidio degli anarchici – proprio sulla festa organizzata da Pratello R’Esiste, dove la sobrietà è più a rischio. Negli anni, si sa, sono andate in scena manifestazioni d’inciviltà, tra caos e degrado. Ma nonostante le polemiche del centrodestra, gli organizzatori ’resistono’: "Non stiamo zitti, non vogliamo smettere di ricordare". Ma l’Emilia-Romagna non è solo Bologna. E basta andare qualche chilometro fuori città per avere risposte diverse.

A Pianoro, Comune prima del Pd oggi guidato dal civico Luca Vecchiettini, ex leghista, infatti, il programma per la Festa della Liberazione è stato ritoccato: niente più “Maccheroni resistenti”, né concerto di Federico Poggipollini, rinviato al primo maggio.

Pure il sindaco Pd di Cesena, Enzo Lattuca, ha annullato il concerto previsto al Teatro Bonci. In pratica, l’evento clou della festa. Una decisione che non è piaciuta a Sinistra italiana, che fa parte della maggioranza, bollando la scelta "come sbagliata". Per la forza di sinistra, "il 25 aprile non è una ricorrenza tra le altre, è la radice stessa della nostra Repubblica. Troviamo paradossale che per onorare il Papa più progressista di sempre, si cancelli o rinvii a data da destinarsi un evento pubblico che celebra la fine dell’oppressione italiana dopo i crimini del ventennio fascista". Il sindaco ha spiegato la scelta di rinviare l’evento per via della concomitanza di una preghiera per il Papa in Cattedrale, lasciando da parte le polemiche.

Resta il fatto che città che vai, sobrietà che trovi. Pure in Emilia-Romagna. Il governatore Michele de Pascale, comunque, per non sbagliare presenzierà a tre commemorazioni: al Cippo dello sfondamento della linea difensiva tedesca del Senio, a Lugo di Romagna; poi a Marzabotto e poi a Montesole, dove ci sarà anche la segretaria Pd Elly Schlein, poi a Casa Cervi a Gattatico, Reggio Emilia. Per uscire dall’impasse, in molti casi gli organizzazioni degli eventi per il 25 aprile hanno scelto di ricordare Papa Francesco.