Un altro detenuto trovato morto "Il terzo in pochi mesi alla Dozza"

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Un altro detenuto morto. Nello stesso padiglione, allo stesso piano, nella stessa sezione. "La sezione A del secondo piano giudiziario è un luogo dimenticato. La maggior parte dei detenuti fa un uso ludico dei farmaci, c’è assoluta povertà e non ci sono progettualità sociali o educative. Un refugium peccatorum, in tutti i sensi", così il Sinappe, che racconta di questa terza morte in pochi mesi tra le mura della Dozza. Bojan Taoufik, marocchino di 40 anni, è stato trovato senza vita ieri mattina nel suo letto. I compagni di cella hanno dato l’allarme alla penitenziaria, ma per l’uomo non c’era già più nulla da fare.

Come per Adil Ammani, marocchino di 31 anni, trovato senza vita a marzo scorso, e come per Fateh Daas, algerino di 42 anni, morto invece a novembre, la prima ipotesi è quella di un malore. Adesso, però dovrà essere l’autopsia a chiarire se dovuto a cause naturali o legato all’assunzione di sostanze o farmaci mischiati con il distillato alcolico che gli stessi detenuti producono, clandestinamente, in carcere.

"Questa terza morte in carcere non può passare nel silenzio. Al secondo piano del giudiziario c’è un problema di gravissimo disagio, che deve essere affrontato – dice il Sinappe –. Non può essere solo la polizia penitenziaria a farsi carico dei problemi di queste persone, la maggior parte con gravi dipendenze incompatibili con il regime carcerario. O quantomeno con la situazione in questo momento in essere alla Dozza, col personale all’osso e con i più poveri, perché nella sezione A i detenuti sono gli ultimi degli ultimi, lasciati a se stessi"

Nicoletta Tempera

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