
Paride Maestri insieme alla figlia Matilda allo stadio Olimpico di Roma
"Quando la nostra squadra è arrivata in finale, non ci ho pensato un minuto di più. Come tifoso rossoblù, ma soprattutto come papà, il mio più grande desiderio era proprio quello di accompagnare Matilda allo stadio Olimpico e guardare la partita insieme a lei". Un desiderio che Paride Maestri, cinquantasei anni e affetto da acondroplasia (una forma di nanismo, ndr) è riuscito a realizzare superando ostacoli e disabilità, trainato dal sostegno e dall’amore per la figlia sedicenne. "Non è stato semplice, siccome a causa della mia disabilità faccio fatica a camminare per lunghi tragitti o in un contesto caotico come quello di una partita così partecipata – riavvolge il nastro il tifoso –. L’esperienza indimenticabile che abbiamo vissuto, però, ha saputo ripagare ogni sforzo: vedere mia figlia così emozionata e poter condividere un momento storico con lei non ha prezzo".
Paride e Matilda, insieme a un gruppo di amici, sono partiti da Molinella alla volta di Roma mercoledì 14 maggio. "Sono un tifoso rossoblù praticamente da tutta la vita – racconta – e ho trasmesso questa passione anche a mia figlia, che continua a coltivare con entusiasmo. La finale di Coppa Italia contro il Milan era un evento troppo importante per noi, che non potevamo perdere: mi sono adoperato subito per trovare i biglietti e realizzare questo sogno, superando qualsiasi ostacolo potessi trovare nel cammino. Ci sono stati momenti faticosi, non lo nego, ma mia figlia è sempre stata al mio fianco: in quest’avventura non ha spronato soltanto la squadra, ma anche il suo papà. Fino a vivere insieme una serata magica che rimarrà scolpita nel nostro cuore per sempre".
Quella allo stadio Olimpico, inoltre, "è stata la nostra prima trasferta – prosegue – e una volta arrivati allo stadio siamo rimasti a bocca aperta. Uno spettacolo difficile da raccontare a parole, che ha visto trentamila tifosi rossoblù pronti a sostenere la squadra in ogni minuto fino a festeggiare, infine, un trofeo che aspettavamo da più di cinquant’anni". Una sfida che Paride è così riuscito a vincere. Proprio come i rossoblù all’Olimpico. "Dopo questa esperienza – conclude il bolognese – ci piacerebbe molto partecipare anche alla festa insieme alla squadra (domani la parata con il pullman lungo le vie del centro, ndr): sarebbe la ciliegina sulla torta per concludere un’esperienza che non potrò mai dimenticare. Così come non dimenticherò mai il sorriso di mia figlia allo stadio, che brillava di felicità".