"Un errore candidare Mattia Il Pd non si può usare come taxi"

"La Sardina vuole costruire il partito radicale di massa. Ma credo che alle urne. non avrebbe successo"

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"Noto sempre una grande attenzione verso quello che deve fare il Pd, da parte di persone che non sono iscritte al Pd...", dice critico Dario Mantovani, sindaco di Molinella, e leader della minoranza dem in città.

Non crede, come dice Mattia Santori, che il Pd sia malato?

"Forse è il caso di dire basta a coloro che usano il Pd come taxi per poi bombardarlo dall’esterno. Ci vorrebbe più sobrietà".

Diverse anime del Pd bolognese criticano le parole del leader delle Sardine. Un errore candidarlo?

"Io con altri miei colleghi e compagni di partito lo diciamo da oltre un anno e mezzo. Ho sempre avuto un giudizio molto critico su Santori e il mondo che rappresenta. Peccato che in tanti che oggi criticano le parole di Mattia, l’abbiano considerato un nome di spicco della lista Pd in città...".

Insomma, aveva visto lungo?

"Che non fossi d’accordo lo dissi allora. Ma quello che mi viene da dire, però, a difesa di Santori, è che lui non ha mai nascosto le sue opinioni e le sue idee sul Pd, né ha finto di essere qualcun altro".

Alle Comunali gli esponenti dell’ala riformista non sono stati candidati, mentre Santori sì. Uno smacco?

"Non candidare alcune personalità del partito che avevano fatto bene nella precedente amministrazione è stato sbagliato. Ma la corsa di Santori nelle fila del Pd e la sua valorizzazione sarebbero stati comunque un problema, anche di fronte a candidature dem più plurali. Il fondatore delle Sardine ha in mente un’idea di movimento che è un’altra cosa rispetto allo spirito fondativo del Pd, dal Lingotto in poi".

Non condivide l’idea di andare oltre il Pd?

"Se qualcuno vuole costruire un partito radicale di massa, si accomodi. Peccato che non credo ci sarebbero le masse alle urne con un certo tipo di temi, al di là delle porte della città di Bologna. Basta vedere la mappa del voto: anche qui, in provincia, dove ci sono più fragilità, vince il centrodestra".

Un partito radicale di massa non basta?

"Credo ci siano altri temi che, in un momento di crisi, abbiano la priorità. Le fragilità sono sociali, economiche e demografiche". Non crede che servano, comunque, energie esterne per vivacizzare il Pd?

"Mi piacerebbe che le persone che partecipano al congresso del Pd, almeno siano dentro al dibattito del partito".

C’è forse un riferimento a Elly Schlein, non iscritta al Pd?

"Si candidò alle Europee col Pd per poi lasciare il partito. In seguito è stata eletta come vicepresidente della Regione come alleata dei dem, salvo correre nella lista Pd. Insomma, vedo diverse persone che dal nostro partito hanno preso molto, ma che cosa abbiano dato ancora non si sa".

ros. carb.

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