Un ‘laboratorio’ contro la solitudine per incontrarsi e fare amicizie

Il nuovo servizio inclusivo del centro diurno di Vado vuole sconfiggere l’isolamento sociale . Il progetto prevede anche l’andare insieme a fare la spesa e l’aiutarsi nelle esigenze quotidiane. .

Un ‘laboratorio’ contro la solitudine  per incontrarsi e fare amicizie

Un ‘laboratorio’ contro la solitudine per incontrarsi e fare amicizie

Il Laboratorio di Comunità è un nuovo servizio inclusivo che ha la sua sede nel centro diurno di Vado, nel comune di Monzuno, con l’obiettivo di aiutare chi soffre di solitudine in questa zona dell’Appennino bolognese. L’iniziativa è riservata agli anziani, ai disabili e agli adulti che necessitano di occasioni di socializzazione e di incontro.

Lo scopo del laboratorio è quello di essere un luogo dove le persone si incontrano, stanno insieme, fanno cose insieme provando a realizzare dei piccoli progetti. Il tutto per dare la possibilità di costruire relazioni e amicizie con coloro che partecipano al progetto. Un primo passo per fare in modo che i rapporti abbiano un loro sviluppo anche nel quotidiano, dall’andare insieme a fare la spesa all’aiutarsi in quelle che sono le esigenze di ogni giorno.

Questo è in realtà l’unico sistema per sconfiggere l’isolamento sociale, una delle piaghe che soprattutto in montagna non sempre si abbina ad una difficoltà economica. Il centro sarà gestito dalla Fondazione Santa Clelia Barbieri, l’ente privato che con diverse realtà si occupa di anziani e di persone disabili nel territorio dell’Appennino Tosco Emiliano, a cui ci si può rivolgere per conoscere con precisione le attività portate avanti da questo laboratorio.

All’inaugurazione hanno partecipato il sindaco di Monzuno Bruno Pasquini, l’arciprete della parrocchia di Vado don Giuseppe Gheduzzi, il presidente della fondazione Santa Clelia Barbieri Mauro Magagni, il sindaco di San Benedetto Val di Sambro e presidente del Distretto Socio Sanitario dell’ Appennino Bolognese Alessandro Santoni; il sindaco di Vergato e presidente dell’istituzione dei servizi sociali, culturali ed educativi Giuseppe Argentieri e la direttrice del distretto sanitario Sandra Mondini.

Massimo Selleri