
L’ex vigilessa uccisa un anno fa nel comando della polizia locale. Papà Bruno e mamma Angela alla cerimonia
"La comunità di Anzola è vicina ai genitori di Sofia". Così il sindaco Paolo Iovino, presente ieri, assieme alla vice sindaca e assessora Lisa Franco, e ad altri assessori comunali, alla commemorazione di Sofia Stefani morta nel primo pomeriggio del 16 maggio dello scorso anno. Era l’ex vigilessa di 33 anni uccisa da un proiettile esploso dalla pistola del dirigente di polizia locale Giampiero Gualandi all’interno della Casa gialla, la sede della polizia locale di Anzola in piazza Giovanni XXIII. Attualmente è in corso il processo di primo grado, che vede imputato l’ex dirigente Gualandi, 63 anni, che aveva una relazione con la giovane. Gualandi è accusato di omicidio volontario aggravato. L’associazione Malala, in collaborazione con la Casa delle Donne, ha organizzato ieri nel tardo pomeriggio ad Anzola due momenti commemorativi per ricordare la giovane vittima. Prima è stato piantato un melograno davanti all’ingresso della sede della polizia locale alla presenza, tra gli altri, del primo cittadino, dei genitori di Sofia, il papà Bruno e la mamma Angela. A seguire, nella sala polivalente della vicina biblioteca comunale si è tenuto il concerto del coro ’Per futili motivi’. Prima dell’inizio del concerto sono intervenute Paola Crucitti e Marzia Gherardi dell’associazione Malala e Rosanna Bartolini della Casa delle Donne ed è stato donato un mazzo di fiori alla mamma Angela.
"La tragica morte di Sofia – spiega Iovino – ha profondamente colpito la nostra comunità. È avvenuta in un luogo che dovrebbe essere sicuro per cittadine e cittadini; uno dei motivi per cui il Comune di Anzola si è costituito parte civile nel processo in corso". E il sindaco aggiunge: "Siamo vicini, come comunità anzolese, alla famiglia Stefani per alleviare, per quanto è possibile, il dolore e il senso di vuoto".
Pier Luigi Trombetta