"Un paesone speciale Qui si lavora bene"

"Sono stato a Londra a scoprire mondi nuovi. Ma quando sono tornato. la mia scelta è stata Bologna"

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Gian Marco Bucci, tra i fondatori di ‘Ahimè’, ristorante stella verde Michelin, perché ha deciso di lasciare Santarcangelo e trasferirsi a Bologna?

"Nel 2017 ho fatto una parentesi a Londra e ho avuto modo di conoscere mondi con cui non ero mai venuto a contatto, come quello dei vini naturali e quello degli speciality coffees. Cose che, in Romagna, non sono diffuse".

Poi cosa è successo?

"Sono tornato da Londra e mi sono chiesto: dove posso andare avanti con la mia passione? Il posto migliore è risultato Bologna, soprattutto dopo che ho conosciuto Lorenzo Costa di Oltre e ho iniziato a lavorare lì, in sala. Ci siamo presi bene e, qualche tempo dopo, anche con Lorenzo Vecchia, lo chef di Milano, abbiamo deciso di aprire Ahimè".

Dopo Londra, Bologna: è un’affermazione netta.

"Sì, perché allora la mia percezione fu che Bologna fosse un posto dove accadevano le cose".

Bologna, the place to be. E non Milano.

"Milano l’avevo già conosciuta di riflesso perché la mia compagna viveva lì. Ma, dopo Londra, per me era troppo grande. Invece Bologna era il paesone dove accadevano le cose, quindi ottima dimensione e possibilità".

Per un trentenne come lei, oltre al lavoro, Bologna cosa offre?

"La sera, dopo che abbiamo finito di lavorare, c’è sempre qualche occasione interessante per proseguire ‘la festa’. Perché la città attira tanti colleghi del mio mondo e, soprattutto nell’universo del vino, ci sono tante attività produttive".

Benedetta Cucci

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