Ieri mattina Barbara Cuniberti e Alessandro Bergonzoni hanno portato a Stefano Benni 50 pagine del libro Stranalandia da autografare, per regalarle poi, nel pomeriggio, agli spettatori dell’iniziativa a cura dell’Archivio Pier Achille Cuniberti ’per Pirro e per Segno’ al Giardino delle Popolarissime. Lì infatti, sui muri della cabina Enel di proprietà Acer, all’angolo tra via Casarini e via Malvasia, sono state scoperte due opere grafiche che rappresentano due dei meravigliosi animali disegnati 40 anni fa da Pirro Cuniberti per Stranalandia. Si tratta dello Spiolo che "non si vede ma c’è. Appostato dietro i cespugli, gli alberi, magari dietro al libro che leggete, ascolta e guarda" e poi la coda del Camaleonte Esibizionista o narcisoleonte che "se si trova su una foglia verde, diventa bianco a pallini rossi, se si trova su un muro bianco diventa di tutti i colori e brilla come un albero di Natale".
Una bella boccata di arte e fantasia libera per questo rione recuperato e restituito a una vita dignitosa anche attraverso iniziative creative, oltre che a un grande risanamento, dove ora aleggia la visione immaginifica di Pirro Cuniberti, mancato nel 2016, che proprio ieri avrebbe compiuto 101 anni. Allievo di Giorgio Morandi e Giovanni Romagnoli all’Accademia di Belle Arti, in seguito fu folgorato da Paul Klee per la sua concezione della forma come infinita genesi creativa. Progettazione artistica di Barbara Cuniberti, una delle tre figlie, da un’idea di Leon Sal, figlio di Mea Cuniberti (Leon non era presente, ma c’era il fratello Luis Sal a riprendere tutto l’avvenimento), le opere murali realizzate degli scenografi Giovanni Verde e Francesca Lazzari comprendono anche l’Avvoltoio Volatore che "sente l’aria che tira" e in futuro, su un grande muro di fronte, potrebbe arrivare il Gattacielo.
"Di solito si parla di lotta di quartiere – ha detto Bergonzoni – questa è arte di quartiere ed è una cosa diversa. E si potrebbe dire acerrimi amici da Acer, perché non è solo un’accezione negativa e questo credo sia importante. Questo è un cubo, c’è un avvoltoio e molti degli abitanti hanno detto che è una cosa negativa, che assale, possono aver pensato, ma avvoltoio vuol dire avvolgere ed è Bologna che si avvolge attorno ai suoi quartieri. Oltretutto lo Spiolo fa vedere proprio che non siete spiati dalla polizia, non siete spiati dalle forze dell’ordine o da chi altri, ma siete guardati con attenzione da tutte le persone che ci sono in questo quartiere e devo dire che questo cubo per me è un dado. Mi piacerebbe che ce ne fossero altri e che si potessero fare tutti i cubi dell’Acer, perché tirare un dado bisogna vedere quanta fortuna porta".
Benedetta Cucci