Un po’ di svago durante il ricovero Il grande cinema al Maggiore

Cinema e immagini come terapia e strumento di benessere. Ritorna la rassegna di Cinevasioni.Edu che da domani proietterà film di ogni genere in alcune scuole, ospedali e ai carceri di Bologna con lo scopo di portare la cultura cinematografica in realtà complesse. In luoghi come il carcere "il grande schermo può divenire una finestra verso la libertà, uno strumento di riabilitazione e di reinserimento sociale che permette di conoscere nuove culture e punti di vista, che fa riflettere sulla propria vita e fa imparare da esistenze immaginarie", spiega Guido Caprioli, presidente dell’Associazione Corso Doc. La primissima proiezione sarà domani alle 15 nell’Aula Magna del Maggiore, il film sarà ‘La belle époque’ di Nicolas Bedos che tratta la storia di Victor, un uomo all’antica che grazie all’uso di scenografie cinematografiche riesce a rivivere il giorno più bello della sua via, il 16 maggio 1974, il primo incontro con il suo primo amore e futura moglie.

Martedì 24 il cinema Odeon ha in programma il film di Marco e Antonio Manetti ‘Song e Napule’ che segue Paco, un pianista disoccupato che diventa poliziotto e cerca di risolvere un caso che coinvolge un gruppo neo melodico napoletano. La prima pellicola della Casa Circondariale ‘Rocco d’Amato’ invece arriverà il 25 gennaio alle 9,30 e sarà ‘Diabolik – Ginko all’attacco!’ di Marco e Antonio Manetti. L’adattamento al grande schermo del 16esimo albo dell’omonimo fumetto creato da Angela e Luciana Giussani. È la prima volta che gli ospedali vengono inclusi nella rassegna e il motivo è che "la ‘cineterapia’ può migliorare la qualità della vita dei pazienti ospedalieri e avere un ruolo importante nei tempi di guarigione", sottolinea Caprioli. Per quanto riguarda la scuola "i mestieri del cinema possono rappresentare un percorso formativo efficace per acquisire una visione laterale della realtà; per educare ad un pensiero divergente capace di trovare soluzioni creative ai problemi", aggiunge Roberto Guglielmi, referente del progetto. Il progetto è stato ideato dal centro per lo sviluppo creativo di Corso Doc, sezione Bologna, che inoltre sviluppa le attività e le produzioni audiovisive del corso documentaristico cinematografico del Liceo Laura Bassi.

Nicola Maria Servillo