REDAZIONE BOLOGNA

Un pranzo per il Madagascar nel ricordo di Maria Bortolotti

L'associazione Amici di Ampasilava organizza un pranzo aperto a tutti per raccogliere fondi a sostegno dell'ospedale più povero del Madagascar, in ricordo di Maria Bortolotti Vannini. Professionisti volontari contribuiscono con le loro competenze e tempo libero.

Un pranzo per il Madagascar  nel ricordo di Maria Bortolotti

Un pranzo per il Madagascar nel ricordo di Maria Bortolotti

In ricordo di Maria e a sostegno dell’ospedale per i più poveri del Madagascar. Domenica alle 12,30 nella vecchia stazione ferroviaria di Ponte Ronca con un pranzo aperto a tutti riparte la campagna di raccolta fondi dell’associazione di volontariato Amici di Ampasilava. Fra gli amici della prima ora e fra i fondatori dell’ospedale inaugurato nel 2008 c’era Maria Bortolotti Vannini, imprenditrice zolese che col marito Silvano nel 1960 ha fondato la Verniciatura Bolognese, impresa oggi condotta dal figlio Massimiliano che oggi nelle due divisioni occupa un centinaio di dipendenti. Impresa di successo nella quale però non si è esaurita la grande capacità di lavoro e di dedizione di Maria, morta due anni fa, in conseguenza del Covid. Il lutto e la pandemia hanno limitato le attività dell’associazione che domenica vede i volontari in prima linea nella preparazione di un pranzo di fine estate con racconti e immagini della regione di Andavadoaka, nel sud ovest della grande isola al largo dell’Africa. Qui, l’Hopitaly Vezo fornisce prestazioni sanitarie a circa 200mila persone distribuite in 180 villaggi. L’unico presidio medico generalista, specialista e di emergenza nel raggio di 200 chilometri sostenuto costantemente da professionisti volontari provenienti da tutta Italia: persone che mettono a disposizione la loro professionalità e il loro tempo libero, contribuendo in toto alle spese legate al loro viaggio, vitto e alloggio. "Partì tutto dalla segnalazione del dottor Pasotto che ci chiese di aiutarlo a fare un piccolo presidio medico in bungalow. La comunità ci mise il terreno e con Maria siamo stati tra i primi a finanziarlo. Ora l’associazione continua questo lavoro e io intendo continuarlo fin che posso, per chi ha bisogno e in ricordo di mia moglie", spiega Silvano Vannini.

g.m.