"Un viaggio in danza nella Divina Commedia"

Il regista Massimiliano Finazzer Flory presenta ‘Dante per nostra fortuna’ martedì all’Odeon: "Lo spettatore assume lo sguardo di un bimbo"

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di Francesco Moroni

"Nella Divina Commedia la parola ’occhi’ ricorre 212 volte, 50 volte il termine ’occhio’: per Dante gli occhi sono la rivelazione. E io volevo che gli spettatori guardassero il film con gli occhi rivelatori di un bambino". Usa una metafora potente Massimiliano Finazzer Flory, autore e interprete del film Dante per nostra fortuna, in collaborazione con Tim Vision ed Esselunga, in arrivo al cinema Odeon martedì (18.30) e il giorno seguente a Firenze.

La pellicola racconta in 29 minuti e con 21 canti – nove dell’Inferno, cinque del Purgatorio e sette del Paradiso – la Divina Commedia "con la danza contemporanea e gli occhi di un bambino, attraverso la metafora del teatro". Le coreografie di Michela Lucenti, i ballerini di danza contemporanea e la danza classica della solista del Teatro alla Scala Maria Celeste Losa fanno così rivivere emozioni, sentimenti, passioni attraverso i versi di Dante, con le voci fuori campo di Angelica Cacciapaglia e di Massimiliano Finazzer Flory, ora in prosa, ora in versi danteschi.

"Sono coreografie di ombre e luci, dove alla fine la luce vince sul buio, proprio come nella Divina Commedia – racconta il regista –. Questo percorso viene presentato con la danza contemporanea attraverso gli occhi di un bambino, che si affida, perché i bambini credono nella lettura per definizione. Ma ci si affidiamo anche alla voce dell’attore dietro le quinte, come una sorta di Virgilio che ci conduce fin dove possibile, almeno fino al Purgatorio". Il regista sarà presenta in sala per introdurre la proiezione: l’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria al numero telefonico 328 4350225. Sulle nostre pagine, trovate anche il coupon dell’evento con le indicazioni da ritagliare.

"È importante il rapporto tra la parola e l’immagine – sottolinea Finazzer Flory –. Anche chi non ha letto la Divina Commedia, ad esempio, ha un immaginario ben chiaro dell’Inferno o del poema dantesco più in generale".

"Nel canto X del Purgatorio – prosegue il regista – Dante descrive gli umili e i superbi: c’è il re Davide che canta e danza e scandalizza sua moglie, esempio di umiltà. Nel Purgatorio, i peccatori sono i superbi. Nel film gli attori sono attori umili, con vestiti poveri, ma ricchi dentro. Vorrei soffermarmi su un passaggio della nostra società: mi chiedo se l’epoca post pandemia che stiamo attraversando, non sia un fondo un’epoca di umili e superbi. Forse, il nostro sguardo si è fatto davvero superbo e proprietario".

Info: https:www.mymovies.itfilm2021dante-per-nostra-fortuna.

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