Una candidatura che arriva da lontano

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Benedetto

Zacchiroli*

Ho sempre detestato non finire i compiti, succede raramente e di solito non dipende da me. Purtoppo però nel 2016 fui chiamato a lavorare a Roma e dovetti lasciare anche l’incarico di responsabile della candidatura dei portici come patrimonio dell’umanità dell’Unesco che il sindaco Merola mi aveva assegnato. Sapere che siamo all’ultimo miglio, che il titolo è a un passo, mi riempie di orgoglio nell’aver contribuito alla corsa che la città iniziò a fine anni Novanta sotto l’amministrazione Guazzaloca. Ricordo quando dissi alla commissione del Consiglio Comunale che sarebbe stato meglio candidare porzioni significative dei portici simbolo della enorme varietà stilistica, i consiglieri sorpresi e alcuni contrari. Sembra si sia capito fosse meglio così. Adesso ci siamo, manca poco e Bologna, assieme ai bolognesi, merita quel titolo. Perché i portici sono uno dei simboli più belli dell’identità della nostra città. Accoglienza, solidarietà, protezione e capacità di guardare fuori, oltre. Sono i nostri cromosomi e oggi più che mai vanno richiamati con costanza (se poi alle nostre granitiche consapevolezze aggiungessimo il liber pardisus come segno del desiderio di libertà sarebbe più che opportuno). Bologna è i suoi portici e i portici sono Bologna. Il mondo deve saperlo, perché oggi c’è bisogno ovunque di capire che le pietre delle città non si plasmano col caso ma attraverso il sudore di una comunità che vuole dare forma tangibile ai suoi valori. Bologna non sa chiudersi, non ne è capace e chi la vorrebbe chiusa non può avere cittadinanza sotto i portici. La speranza ora è che con il riconoscimento Unesco arrivi anche la cura, quotidiana e ordinaria, non solo da parte dell’amministrazione ma di tutti, di un bene che deve essere offerto alla comunità globale come segno che le bolognesi e i bolognesi hanno amato e amano fare della loro città un salotto all’aperto dove accogliersi e accogliere. Non dimentichiamolo mai.

*Presidente Coalizione internazionale delle città inclusive e sostenibili dell’Unesco

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