Una casa per la Virtus. Accordo, passi avanti. Ma ora la società vuole tempi certi

Delibera depositata in Comune, avanza il progetto in Fiera. Zanetti è pronto a firmare un contratto d’affitto di 20 anni . Per giocare in via Michelino è però necessario un iter sicuro e veloce. .

Una casa per la Virtus. Accordo, passi avanti. Ma ora la società vuole tempi certi
Una casa per la Virtus. Accordo, passi avanti. Ma ora la società vuole tempi certi

di Massimo Selleri

La volontà della Virtus è quella di continuare a giocare all’interno della Fiera di Bologna, ma questa disponibilità non è una firma in bianco perché il club bianconero ha bisogno di tempi certi sulla costruzione dell’Arena, essendo questa una delle condizioni per ottenere una nuova licenza di Eurolega. Se, invece, a causa della burocrazia e delle scelte strategiche della proprietà dell’ente fieristico la realizzazione di questo impianto continua ad essere rinviata, allora il suo presidente Massimo Zanetti prenderà un’altra strada.

L’ipotesi alternativa presentata dal patron della Segafredo è molto chiara: il palasport da oltre 10mila posti si farà a Castel San Pietro su un terreno di Carlo Gherardi, l’imprenditore bolognese che in estate è entrato nella compagine societaria della V nera e che ora detiene il 40% delle quote del club. Zanetti è dal 2019 che ha espresso la volontà di costruire la nuova casa della Virtus e grazie al dialogo con la Fiera sembrava essere già tutto pronto, dal terreno al progetto ideato dall’architetto Mario Cucinella.

Il Covid ha rotto le uova nel paniere a tutti e da lì è stato un continuo cambio di idee, fino ad arrivare alla versione finale che è stata illustrata lo scorso marzo. Verrà abbattuto il padiglione 35 e al suo posto sorgerà un’arena polifunzionale, che potrà contenere eventi sportivi con una capienza di circa 10mila posti.

In quella occasione il sindaco Matteo Lepore disse che i lavori si sarebbero conclusi tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, mentre ieri l’assessore all’Urbanistica Raffaele Laudani ha dichiarato che si partirà nel 2025. Tutto questo continuo rimandare ha fatto sì che Zanetti si sfilasse dalla società che deve finanziare direttamente il progetto, anche se è pronto a firmare un contratto per fare in modo che la Virtus giochi per i prossimi 20 anni in Fiera, in modo tale che, in maniera indiretta, arrivino comunque le risorse che erano state previste.

Ufficialmente non si conoscono i motivi di questo ripensamento, ma è facile intuire come tutto sia legato ai costi, dato che tutti questi rinvii tra il rincaro delle materie prime e dell’energia faranno lievitare i costi dell’operazione di circa il 20-30%, rispetto ai 40 milioni di euro previsti. Il Comune non ha poi fatto nulla per andare incontro a Zanetti e invitarlo a ripensarci, anzi aveva triplicato il costo del PalaDozza per le gare interne della Virtus femminile e solo la discesa in campo di Lepore aveva consentito di trovare una soluzione che salvasse capra e cavoli.

Al momento, invece, i maschi giocano in Fiera in una struttura provvisoria, che consente comunque di raggiungere la capienza richiesta dall’Eurolega. Il problema è che in Europa sono in tanti a voler giocare nella massima competizione continentale e la V nera al momento ha una licenza annuale, ottenuta anche grazie alla presentazione del progetto della nuova arena. Tra l’altro la sua realizzazione era stata promessa dallo stesso sindaco ai vecchi vertici dell’Eca, la società che organizza questa competizione sportiva.

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