
Anche il sindaco Lepore. e l’assessore Madrid alla presentazione del progetto ‘Bologna Serena per gli anziani’
Nove milioni di euro in tre anni per migliorare la qualità di vita degli anziani. ‘Bologna Serena per gli anziani’ è l’iniziativa organizzata da Comune, Fondazione Carisbo e Chiesa di Bologna, in collaborazione con l’Asp e l’Ausl cittadine. Sarà proprio villa Serena il luogo fisico che permetterà ai bolognesi over 65 di essere più ‘sereni’. Un punto di riferimento dove verranno realizzati servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorarne la qualità di vita.
Secondo il sindaco Matteo Lepore "è un progetto significativo, grazie al quale possiamo promuovere la qualità della vita come diritto di cittadinanza". Mentre spiega i dati, Matilde Madrid, assessora comunale Welfare e salute, segnala una tendenza all’invecchiamento della popolazione in città: "A Bologna gli over 65 sono circa 96mila persone (sono 84mila i giovani tra i 15 e i 34 anni, ndr), ovvero il 25% della popolazione. Saranno oltre 100mila tra dieci anni e 109 mila tra venti", racconta Madrid. Di questi quasi 55mila hanno più di 75 anni e 36mila superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune emerge che le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17mila.
Mentre "il 33% degli over 65 in città oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80", afferma Madrid. Lo spazio sarà allestito con mostre a tema, punti di informazione per anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare a eventi o gite, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione. Quasi la metà dei fondi (4,25 milioni di euro) sono messi a disposizione da Fondazione Carisbo: "La piramide demografica si è rovesciata: ci sono 223 persone oltre i 65 anni per ogni 100 che hanno meno di 14 anni", commenta Patrizia Pasini, presidente Fondazione Carisbo. "Le fondazioni devono essere luoghi di crescita sociale, operando affinché nessuno venga lasciato indietro e rafforzando quella rete invisibile di legami, norme condivise e fiducia, che rappresenta il patrimonio della società", racconta Pasini.
È intervenuto anche Don Massimo Ruggiano, vicario episcopale per la Carità, infatti la Chiesa di Bologna collabora al monitoraggio in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale: "Salute è relazione, bisogna mettere in rete chi si occupa degli anziani". Un traguardo, "ma anche un punto di partenza", come afferma Stefano Brugnara, amministratore unico Asp Bologna, che si occuperà di costruire una comunità ‘dementia friendly’ "dove la fragilità è accompagnata e sostenuta", continua Brugnara. È d’accordo Anna Maria Petrini, direttrice generale Ausl Bologna: "I bisogni sanitari della popolazione più fragile sono anche di tipo sociale", chiude.