Una strage ‘bianca’ senza fine "Più di cento vittime in 15 anni"

I dati dell’Osservatorio di Carlo Soricelli. La Uil: "Servono una super Procura e il reato di omicidio sul lavoro"

di Luca Orsi

Le morti bianche sono silenziose. Non fanno abbastanza rumore. Ne è convinto – numeri alla mano – Carlo Soricelli, fondatore dell’Osservatorio nazionale di Bologna che da 15 anni raccoglie i dati delle vittime sul luogo di lavoro. "Dopo ogni tragedia sentiamo le solite parole di cordoglio, i soliti allarmi. Poi tutto resta come prima. Nessuno fa niente di concreto per fermare questa strage", afferma Soricelli, puntando l’indice contro le istituzioni.

Secondo l’Osservatorio, negli ultimi 15 anni a Bologna e provincia sono state 102 le vittime sul posto di lavoro. Cinque da gennaio. "Più della metà di queste morti avvengono fra agricoltura ed edilizia". E gli incidenti mortali più frequenti si verificano "alla guida di trattori e cadendo dall’alto nei cantieri".

Nella gran parte dei casi, afferma Soricelli, a Bologna come in tutto il centro-nord le vittime "sono cittadini stranieri, o italiani dalle regioni del sud. Lavorano spesso in condizioni di poca sicurezza, mal pagati. Ma i controlli sono pochissimi".

Sul tema dei controlli interviene, in consiglio comunale, Detion Begaj,di Coalizione civica. Come fa da un anno ogni volta che si registra una morte bianca. "Numeri alla mano – commenta – vediamo che i cantieri sono un luogo dove si annidano problemi di sicurezza importanti, anche a casa nostra". Nel 2021, a Bologna "risultava irregolare il 18% dei cantieri; nel primo semestre 2022 il 22,3%". Parlando di ‘cantieri con rischio elettivo di caduta dall’alto’, "l’anno scorso gli irregolari erano il 4% di quelli controllati, quest’anno sono il 19,1%. Un balzo in avanti enorme".Le violazioni delle norme sulle protezioni dalle cadute, elenca Begaj, "sono passate dal 8,7% al 16,54%. Le violazioni delle norme sui ponteggi dal 30,5% al 47,24%".

Il sindaco Matteo Lepore esprime "alla famiglia e agli amici della vittima il mio cordoglio e quello della città". Come Comune e Città metropolitana "ribadiamo il nostro impegno, insieme alle altre istituzioni, ai sindacati e al mondo delle imprese, affinché incidenti di questo genere non si ripetano". Il sindaco confida quindi che "il lavoro delle autorità inquirenti possa chiarire eventuali responsabilità e la dinamica dell’incidente".

Maurizio Lunghi, segretario della Cgil, prova "grande rabbia e una sorta di impotenza" di fronte a una catena di infortuni e di morti "per cui non si trova rimedio". Lunghi ritiene "necessario che vi siano forti investimenti in formazione e prevenzione" e pone l’attenzione sui lavori in appalto e subappalto al massimo ribasso.

Proprio in tema di stanziamenti Giuliano Zignani, segretario della Uil, sottolinea come "in Finanziaria non ci sia un solo euro per la sicurezza sui luoghi di lavoro e per potere aumentare i controlli".

Oltre a questo, la Uil invoca la linea della fermezza: "Servirebbero una super Procura dedicata – afferma Zignani – e l’istituzione del reato di ‘omicidio sul lavoro’. Senza una reazione forte la situazione, purtroppo, non potrà che peggiorare".

Paolo Capone e Tullia Bevilacqua, segretari generale e regionale del sindcato Ugl, parlano di "gravissimo infortunio che si doveva e poteva evitare". L’Ugl si appella al Governo perché "ntervenga con riforme urgenti come il coordinamento delle banche dati al fine di intensificare i controlli nei luoghi di lavoro. Al contempo, è prioritario favorire gli investimenti destinati alla formazione sulla sicurezza".

Da Roma, il deputato Pd Andrea De Maria esprime "tutto il cordoglio ai famigliari e agli amici" della vittima, Giuseppe Leanza. "Siano accertate tutte le responsabilità. Ancora una volta, per tutte le istituzioni, va sottolineata la priorità assoluta della sicurezza sul lavoro".

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