NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Undici ore per fermare il sospettato: "Fondamentale la cooperazione. Troppi fatti violenti in pochi giorni"

Squadra mobile, Volanti e Scientifica hanno raccolto prove e prodotto un’informativa ‘lampo’ Sbordone: "Grande soddisfazione per il risultato, ma c’è raccapriccio per un delitto efferato".

Il capo della Squadra mobile Guglielmo Battisti e il funzionario delle Volanti Pierangelo Licciardello

Il capo della Squadra mobile Guglielmo Battisti e il funzionario delle Volanti Pierangelo Licciardello

Undici ore. Per individuare il sospettato, raccogliere le prove a suo carico, chiedere e ottenere dal gip un fermo per indiziato di delitto. Dalle 6,40 del mattino alle 17. Una battaglia contro il tempo, perché il sospettato di un delitto atroce ed efferato, già riuscito ad arrivare in Spagna, non riuscisse a fuggire anche da lì, magari in direzione Venezuela, e perdersi del tutto. "Capire che il sospettato poteva trovarsi in stazione o aeroporto è stata un’intuizione decisiva", ha spiegato il capo della Squadra mobile Gugliemo Battisti, affiancato dal funzionario delle Volanti Pierangelo Licciardello. E da quella intuizione si è sviluppata un’indagine lampo, che ha visto la collaborazione degli apparati centrali della polizia nell’interazione con la Guardia civil spagnola.

Il questore Antonio Sbordone, commentando il lavoro di Squadra mobile, Volanti e Scientifica che lunedì, senza risparmiarsi un minuto, hanno ricostruito il contesto del delitto di piazza dell’Unità, benché "costernato per quanto è successo", non ha nascosto la soddisfazione per un risultato che dimostra la professionalità degli investigatori della Questura bolognese e i risultati della cooperazione internazionale tra forze di polizia. "C’è del raccapriccio per quanto accaduto – ha detto Sbordone –: la scena del delitto era terribile. E va fatta una valutazione su questi diversi episodi di violenza che si stanno ripetendo in città, negli ultimi giorni, a un ritmo che è preoccupante. Abbiamo assistito a vari fatti di sangue molto gravi, nessuno legato in particolare alla criminalità, al momento, ma tutti fatti che nascono e si sviluppano in ambito familiare o del contesto urbano problematico e critico sotto vari aspetti".

Dopo di che il questore ha espresso "grande soddisfazione per cosa abbiamo fatto, per tempestività ed efficacia. C’è stata anche una grande concertazione fra apparati dello Stato e anche a livello internazionale". Sbordone ripercorre questo lavoro: "Nel giro di poche ore sono stati raccolti gli elementi di prova, sono stati trasfusi in una informativa che l’ufficio del pm ha valutato e sulla base di questa informativa ha ritenuto di richiedere un’ordinanza di custodia cautelare che poi è stata emessa dal gip ed eseguita. Sono attività che normalmente richiedono qualche settimana: le abbiamo fatte in poche ore. Questo è naturalmente motivo di soddisfazione, perché poteva anche andare qualcosa storto, visto che ci muoviamo in un contesto internazionale. Quindi bisogna riconoscere ciò che ha fatto lo Scip (il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, ndr): bisogna infatti rispettare gli ordinamenti degli altri Paesi, cosa che è stata fatta, così come per privare della libertà una persona ci sono delle procedure. Che giustamente abbiamo rispettato".

Nicoletta Tempera