Unibo, 'blitz' del Cua in via Zamboni 36

Un murales compare nel cortile interno, striscioni appesi sulle porte. "Riaprire gli spazi sottratti alla vita e alla socialità"

l 'blitz' del Cua in via Zamboni 36

l 'blitz' del Cua in via Zamboni 36

Bologna, 28 settembre 2022 - Dal 2020, anno della pandemia, le porte del cortile di via Zamboni 36, sigillate, non erano più state riaperte. “Un lasso di tempo per noi assurdo” spiega il Cua, che ieri sera ha così deciso di occupare e ‘riappropriarsi’ dello spazio in zona universitaria. “Oggi da qui ripartiamo con una campagna che sappia parlare di tutti gli spazi di vita e di socialità che ci sono sottratti giorno per giorno: una lotta che sappia riprendere le case, le aule e i posti in biblioteca”.

A confermarlo, ora, è anche il murales disegnato ieri sera sui muri dello stesso cortile interno – così come diversi striscioni affissi sulle porte - in segno di protesta, volti a simboleggiare ulteriori disapprovazioni che il Cua non ha esitato a elencare. “La nostra ‘univercittà’ non si assume la responsabilità di questioni come l’assenza di case, spropositato aumento degli affitti, decine e decine di aule giornalmente sovraffollate, assenza di posti in biblioteca e l’inesistenza di spazi di socialità” spiega il collettivo.

Stamattina però, tornati davanti alle porte del 36, gli studenti hanno trovato, nuovamente, le porte del cortile chiuse. “Il cartello sulla porta in questione recita ‘pericoli strutturali’, ma le motivazioni fornite dai responsabili della biblioteca è quella di contingentare e limitare gli accessi: una politica del tutto sbagliata. Tenendo conto, soprattutto, che la gestione di uno spazio pubblico è così rimasta fino ad oggi all’oscuro di chi ne usufruisce”. Tant’è che, in seguito a ulteriori pressioni, gli studenti sono poi riusciti a rientrare in cortile facendo aprire le altre due porte all’amministrazione universitaria

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