Unibo, niente lezioni il lunedì dopo le elezioni: "Così i fuorisede potranno votare"

Il Senato accademico approva la mozione degli studenti, che chiedevano di poter tornare dove risiedono Il delegato Condello: "Serve una legge nazionale, basta contrapporre il diritto allo studio con quello al voto"

Alcuni ragazzi in via Zamboni, cuore dell’ateneo

Alcuni ragazzi in via Zamboni, cuore dell’ateneo

Bologna, 21 settembre 2022 - Niente lezioni, lunedì 26 settembre, all’Università di Bologna. La decisione, presa dal Senato accademico a maggioranza (16 sì contro 13 no), agevolerà gli studenti fuori sede che intendono votare, consentendo un giorno in più per tornare sotto le Due Torri (si vota, infatti, solo domenica dalle 7 alle 23). La mozione, che proponeva la sospensione di tutte le attività didattiche dell’ateneo nel giorno successivo alle elezioni politiche nazionali, è stata portata avanti dai rappresentanti degli studenti.

Per Federico Condello, delegato agli Studenti, "il problema che hanno posto gli studenti è giusto ed è serissimo, come, del resto, fittissimo è anche il calendario didattico. Lo spostamento di un giorno sembra un piccolo sacrificio, ma è comunque un problema in più per i docenti". Detto che "il diritto allo studio e al voto non dovrebbero mai essere in conflitto", sono proprio i docenti "i primi a capire l’importanza per i ragazzi di esercitare il voto. Sono loro l’elettorato più critico e vivace, quello prioritario da coinvolgere", osserva Condello. Che dunque auspica "una legge nazionale che riconosca il diritto al voto nella sede di studio", precisa.

L’ok alla mozione ferma le elezioni, non gli esami. E se qualcuno avesse una verifica proprio lunedì? "Con settimane d’anticipo abbiamo già caldeggiato che non venissero posti esami quel giorno, e dunque crediamo sarà così. L’augurio – chiude il delegato agli Studenti dell’Alma Mater – è che tanti nostri ragazzi vadano a votare".

Tra le associazioni di studenti, esulta Link Bologna, con la coordinatrice Valentina Novia: "Sicuramente è una misura importante verso la garanzia del diritto al voto di tutti i fuorisede". Anche la Sinistra Universitaria è soddisfatta, ma non del tutto: "Purtroppo non è stato approvato l’intero testo della mozione, che chiedeva l’accesso alla didattica mista in tutto l’ateneo per questi primi giorni di lezione, in modo da facilitare ulteriormente dal punto di vista logistico il diritto al voto". Questa soluzione è stata comunque adottata in alcuni dipartimenti.

Nei giorni scorsi, poi, a sollevare il problema, chiedendo all’università di agire in tal senso, era stato l’ex sindaco Virginio Merola, in corsa per l’uninominale alla Camera nel collegio di Bologna. "La decisione di sospendere le lezioni presa dal Senato accademico è una buona decisione visto che permetterà agli studenti fuori sede di tornare più agevolmente a Bologna. Io stesso – ricorda Merola – avevo auspicato che si facilitasse in qualche modo la vita a questi cittadini, al limite con le lezioni on line. Nel nuovo Parlamento sarà prioritario riprendere la discussione per una legge che permetta ai fuorisede di votare nei luoghi di studio o di lavoro".

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