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UniBo si schiera con la Palestina: “Stop alla violazione del diritto internazionale”

Documento approvato in Senato accademico: “Stretto monitoraggio sui progetti internazionali, per escludere qualsiasi coinvolgimento dell’Ateneo”

UniBo si schiera con la Palestina: “Stop alla violazione del diritto internazionale”

Bologna, 18 giugno 2025 – Una presa di posizione netta dell’Università di Bologna che “condanna le conseguenze umanitarie e civili, la violazione del diritto internazionale e dei diritti umani nella striscia di Gaza e nei territori palestinesi occupati, auspicando il rafforzamento di tutte le iniziative diplomatiche e politiche volte a far cessare il conflitto” e – affonda – “auspica il riconoscimento dello stato Palestinese”.

La mozione in Senato accademico

E’ questa la mozione approvata ieri dal Senato Accademico dell’Alma Mater che sta facendo molto discutere dopo le proteste pro-Palestina andate in scena anche pochi giorni fa alla proclamazione dei dottorandi in piazza Maggiore. Nelle scorse settimane, la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Bologna avevano annunciato l’interruzione dei rapporti internazionali con Israele proprio come azione di rpotesta contro i bombardamenti a Gaza. Ora l’UniBo assicura di avere “sviluppato un meccanismo sistematico di ricognizione dei progetti scientifici e dei programmi di ricerca in essere con Università, aziende e tutte le Istituzioni pubbliche e private israeliane, al fine di escludere qualsiasi coinvolgimento nella violazione del diritto internazionale (anche in materia di dual use)". 

Cosa si impegna a fare UniBo

Il senato accademico guidato da Giovanni Molari promette revisioni semestrali per vigilare “sulla piena attuazione delle norme nazionali, europee ed internazionali e dei propri regolamenti interni”.

Ma non solo: “Si impegna a rafforzare concretamente la propria azione nel promuovere ogni iniziativa accademica, didattica o umanitaria orientata alla costruzione di una cultura della pace, della giustizia e della dignità condivisa, sostenendo partenariati accademici con istituzioni palestinesi e riaffermando il ruolo dell’Università come spazio critico e decoloniale, esplicitamente e attivamente schierato contro ogni forma di oppressione, apartheid e violenza istituzionalizzata, anche facendosi promotrice, in sede della Conferenza dei rettori e al Ministero e in qualsiasi sede istituzionale e internazionale, di una posizione condivisa delle Università italiane a sostegno dell’autodeterminazione del popolo palestinese”.