Unibo, Pier Paolo Gatta: "Dalla pandemia la spinta all'innovazione"

Il candidato rettore, docente di Veterinaria, parla della sua idea di Ateneo: " Per crescere è necessario un lavoro di squadra tra dipartimenti"

Pier Paolo Gatta, docente di Veterinaria, è in corsa per il ruolo di rettore

Pier Paolo Gatta, docente di Veterinaria, è in corsa per il ruolo di rettore

Bologna, 16 giugno 2021 - Lo sprint della corsa al posto di prossimo Rettore o Rettrice dell’Alma Mater è iniziato. Cinque candidati in campo e due giorni a disposizione (il 22 e 23 giugno) per votare chi succederà a Francesco Ubertini per il sessennio accademico 2021/2027. Una scelta che si giocherà sulla visione dei candidati e sul loro inquadramento per le sfide del futuro. Oggi è la volta di conoscere il pensiero del candidato Pier Paolo Gatta, professore ordinario del dipartimento di scienze mediche veterinarie. Ha rivestito incarichi istituzionali all’interno dell’Ateneo quali componente di Giunta, consigliere di Amministrazione, componente del Senato Accademico, direttore di Dipartimento e delegato del Rettore alle trattative sindacali.

Professor Gatta, quello a venire sarà un mandato connotato da nuove sfide. Legate alla pandemia e non solo. Quali considera le più impellenti? "Partiamo dal presente. Un presente che necessita di un’azione combinata immediata che sappia prendersi in carico le criticità del nostro Ateneo, come la carenza di personale tecnico amministrativo, la fruizione delle infrastrutture e degli spazi da migliorare e il supporto all’organizzazione per renderla più snella. Poi, ci sono i fronti aperti dalla pandemia, cioè una nuova concezione della salute, della ricerca, di tecnologie e informatica. Un’altra componente è di carattere sociale ed economica, per cui occorre un approccio professionale e che riguarda la ripresa della didattica, combinando tecnologia e tradizione per ottenere laureati sempre di maggiore qualità".

Ha ribadito più volte l’importanza di condivisione delle strategie e del coinvolgimento di tutti i dipartimenti. "Questo perché penso occorra un’attenzione equilibrata in Ateneo, senza la quale non può esserci la crescita armonica di cui c’è bisogno. UniBo brilla per tanti punti vivi, non possiamo farne crescere alcuni e trascurarne altri. Bisogna scommettere sulle persone, sulle responsabilità e sulla disponibilità dei vertici a coinvolgere sistematicamente tutte le componenti dell’università".

Per crescere servono risorse. Anche in questo caso la parola d’ordine è equilibrio? "Mi sento di richiamare con forza il fatto che le strategie debbano essere condivise e coerenti. Un buon lavoro si può fare solo con una maturata consapevolezza di ciò che si ha. Così si può capire bene cos’altro occorre. Il plesso del Navile, i campus della Romagna, la Torre Biomedica, non sono solo contenitori da riempire, ma luoghi da dotare di adeguate strumentazioni, che sappiano unire le risorse alle reali necessità. Dobbiamo porci obiettivi alti e poi condividere le giuste strategie, anche economiche, per realizzarli".

Ha citato grandi infrastrutture. Per la Cittadella Universitaria qual è la sua visione? "Sempre secondo la logica della crescita armonica, è giusto considerare la Cittadella come via Zamboni, ma voglio tenere una visione più ampia, che unisca tutti i dipartimenti all’interno di questo concetto. Essa può diventare un luogo che pulluli di una proposta culturale in cui lo studente è fortemente coinvolto e per quest’obiettivo servono biblioteche concepite sempre più come luoghi di ricerca a tutti gli effetti, fruibili, accessibili, oggetto di vita e dotate pertanto delle migliori tecnologie e personale".

Chiudendo con uno sguardo al passato, della guida Ubertini cosa valuta positivamente e cosa meno? "La sfida dei progetti dipartimenti d’eccellenza, vinti da 14 dipartimenti e lo stanziamento di autofinanziamenti interni per altri 13 ha in sé quello spirito di crescita armonica che sento mio. Così come l’intuizione a favorire il diritto allo studio con la detassazione e la spinta intensa alla ricerca internazionale. Poi ci sono però problematiche note circa l’esigenza di dare all’Ateneo una maggiore semplificazione nelle procedure e nella sua articolazione".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro