Bologna, vestiti da SS nel Giorno della Memoria. 5 indagati

Apologia del terrorismo, alcuni sono vicini a Forza Nuova. Sequestrate uniformi, simboli nazisti e armi giocattolo

Una delle uniformi delle SS sequestrate dalla polizia

Una delle uniformi delle SS sequestrate dalla polizia

Bologna, 6 aprile 2019 - Cinque persone sono indagate per la scandalosa rievocazione storica con uniformi da SS avvenuta il Giorno della Memoria a Lizzano in Belvedere. Giovedì i poliziotti della Digos di Bologna, assieme ai colleghi delle Digos di Torino, Firenze, Verona, Lucca e Varese, hanno eseguito le perquisizioni, su ordine della Procura di Bologna, nei confronti di cinque uomini, indagati per il reato di apologia di terrorismo o crimini contro l’umanità.

Sono appunto gli stessi che il 27 gennaio, ricorrenza della Giornata della Memoria, a Lizzano in Belvedere, frazione Vidiciatico, avevano organizzato una rievocazione storica indossando uniformi militari, di foggia tedesca, risalenti alla Seconda Guerra mondiale, con fregi e mostrine delle divise delle ‘Waffen SS’; la quinta persona che era presente quel giorno, ma non identificata dagli agenti intervenuti, è stata successivamente individuata attraverso lo svolgimento delle indagini.

L’attività di polizia giudiziaria, coordinata dal pm Antonio Gustapane, ha permesso di rinvenire e sequestrare presso le abitazioni degli indagati diverse uniformi riproducenti quelle indossate dall’esercito nazista, tra le quali quelle utilizzate a Lizzano, nonché gadgets, come berretti, spille ed adesivi, con simboli nazisti (aquile, svastiche) ed armi giocattolo, utilizzate in diverse rievocazioni storiche alle quali il gruppo ha partecipato.

Per tre dei denunciati è stato possibile verificare la vicinanza a gruppi di estrema destra come Forza Nuova; si tratta di due giovani di Lucca, di 19 e 21 anni, e di un 24enne di Verona. Quest'ultimo è stato denunciato per il possesso di armi e munizioni da guerra che aveva in cantina (sei cartucce inesplose per fucile e una bomba a mano inerte), mentre uno dei due toscani aveva precedenti per discriminazione razziale.

Gli altri due indagati sono un trentenne che abita a Firenze e un uomo di 56 anni di Varese.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro