
Presentazione dell’iniziativa che vede sia l’archivio online che due mostre sugli omicidi della banda della Uno Bianca
Più che una forma di polemica o una mancanza di rispetto, "è stata una fastidiosa disattenzione. Che è un segnale preoccupante". L’assenza dell’opposizione alla consegna della Turrita d’argento a Paolo Bolognesi, Daria Bonfietti e Rosanna Rossi Zecchi non è passata inosservata ad Alberto Capolungo, presidente dell’Associazione vittime della Uno Bianca. "Ma l’importante è il riconoscimento che è stato dato dal Comune – dice –, quindi che la città riconosca quanto sia stato fondamentale per la cittadinanza il ruolo che hanno svolto queste persone. Che da decenni si spendono per la verità e la giustizia su tre episodi che hanno colpito la città in maniera inverosimile – continua il presidente –. Tre avvenimenti distanti che ci fanno condividere il bisogno di memoria". Memoria che "non penso si volesse colpire", anche perché "noi abbiamo cercato di mantere buone relazioni con tutti, senza fare scelte politiche – conclude Capolungo –. Abbiamo fatto scelte di verità e giustizia, trovando delle persone che ci hanno dato una mano, nelle istituzioni, nel Comune e nel ministero". L’opposizione, forse, non ha sentito il "bisogno impellente di partecipare, ma non credo nella brutta scelta polemica".
Intanto, nell’Archivio di Stato si lavora per non dimenticare, creando "un grande archivio civile di storia pubblica partecipata" online per permettere a tutti di conoscere questi eventi criminali, a trent’anni dall’arresto di Roberto Savi e degli altri componenti della banda, e realizzando due mostre che a novembre 2025 saranno all’Archivio di Stato e al museo Memoriale della Libertà. Un ponte della memoria sulla ‘Uno Bianca per chi l’ha vista. Una storia per chi non c’era’, come recita il sito internet (www.unobianca.it), che è "una chiamata alla memoria – illustra Maurizio Matrone, scrittore ed ex poliziotto, responsabile del progetto –, dove raccogliamo la testimonianza storica delle persone comuni attraverso i loro contributi (video, audio, testo o foto), radunando così le suggestioni della società civile e ricostruendo questo periodo".
Sul sito ci sarà una mappa che indica i luoghi dei colpi della banda. In Archivio, invece, ci sarà la parte giudiziaria: "Qui conserviamo tutti gli atti giudiziari bolognesi, mantenendo viva la memoria", spiega la vicedirettrice Francesca Delneri. I documenti originali delle indagini e del processo sono stati riordinati e riprodotti digitalmente grazie alla Regione. "Per completezza delle indagini – termina Capolungo – sarebbe bello avere a disposizione il materiale processuale di Rimini e Pesaro. Vogliamo lavorare con i giovani, salvaguardando la memoria". Gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti parteciperanno all’allestimento al Memoriale.
Mariateresa Mastromarino