Ustica, 40 anni dopo: "È tempo di verità"

Oggi l’anniversario della strage del Dc-9. Il presidente Bonaccini chiede l’impegno di tutte le istituzioni per fare chiarezza

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Un aereo esploso in volo. Ottantuno morti. E un muro di gomma che neppure dopo quarant’anni viene giù. Quel Dc-9 Itavia in volo da Bologna a Palermo resta il simbolo di un periodo oscuro, di responsabilità tenute nascoste, di silenzi e bugie. Ma adesso il tempo è maturo per aprire questo vaso di Pandora. Lo chiede il presidente della Regione Stefano Bonaccini, pretendendo "una completa verità e giustizia: come Regione e come cittadini, ribadiamo il nostro impegno concreto a chi non ha mai smesso di indagare e di battersi per arrivarci. Lo dobbiamo alle vittime e ai loro familiari, all’instancabile azione dell’Associazione che li riunisce e della presidente Daria Bonfietti. La verità giudiziaria ci è già stata consegnata oltre vent’anni fa – continua Bonaccini –, affermando che l’aereo è stato abbattuto in un atto di guerra in cui sono stati violati i confini italiani. Responsabilità si stanno confermando anche in sede civile. Eppure oggi, dopo quarant’anni senza spiegazioni definitive, sulla strage di Ustica continuano a gravare tanti misteri e reiterati tentativi di depistaggio e noi ci ritroviamo ancora una volta a chiedere con forza che vi sia l’impegno instancabile di tutti, dalle istituzioni alla politica, alla diplomazia, per togliere il velo sulle assurde zone d’ombra che ancora permangono su questo episodio drammatico".

E Bologna "continuerà a battersi fino in fondo per ottenere verità e giustizia", è il post del segretario del Pd Luigi Tosiani: "Continueremo, come democratici, nelle istituzioni, nel territorio, ad impegnarci fino in fondo, anche attraverso una piena consapevolezza delle nuove generazioni. Una luce accesa e viva dove altri vorrebbero ci fosse buio, oblio". "Il dovere della memoria e il coraggio della verità: con questo spirito ci accingiamo a celebrare i 40 anni di Ustica. Bologna lo farà con i suoi sentimenti di solidarietà e vicinanza alle famiglie", ha aggiunto il deputato Dem Andrea De Maria. Questo perché "la verità su Ustica è possibile e il Gruppo del partito democratico alla Camera userà tutte le sedi istituzionali per chiedere che quel passo in avanti decisivo venga fatto al più presto – ha puntualizzato l’ex ministro Graziano Delrio –. È l’impegno che ho preso con Daria Bonfietti in un incontro a cui hanno partecipato i colleghi De Maria, Borghi, Benamati, Critelli, Rizzo Nervo, Soverini, Verini, e Tosiani. Va combattuto qualsiasi ulteriore tentativo di depistaggio. L’Italia deve pretendere la collaborazione dei paesi stranieri coinvolti nella strage. Chiederemo inoltre come Pd che sia individuato a Palazzo Chigi un referente del governo che segua da vicino gli ulteriori sviluppi verso l’accertamento della verità". "Il governo del popolo richiede verità, per quanto possa essere pericoloso per la sicurezza degli italiani conoscerla. Assieme alla strage della stazione e dell’Italicus, Ustica rientra tra gli attentati più violenti alla nostra democrazia", ha concluso il deputato Soverini.

Una verità che per l’ex senatore Carlo Giovanardi è legata a doppio filo con la pista palestinese: "Dopo 40 anni ho deciso di leggere ciò che mi ero annotato nel 2016, visionando gli atti sull’attività dei palestinesi e le loro minacce di rappresaglia contro l’Italia – ha spiegato –. Ed emerge che nel 1980 il Fronte popolare per la liberazione della Palestina, dopo l’arresto del loro referente a Bologna, Abu Saleh, deliberò che il patto con l’Italia che prevedeva di non compiere attentati sul nostro territorio in cambio della libera circolazione delle loro armi, era saltato, così avviando un’escalation di minacce contro il nostro Paese e ponendo fra gli obiettivi anche un aereo e vittime civili".

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