Ustica, la Regione e il dibattito delle polemiche

Negata la sala al convegno ‘Battaglia aerea: un castello di falsità’. L’Aduc: "Un muro di gomma". Viale Aldo Moro: "Infrante delle regole"

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"Alla fine si sono attaccati a un cavillo". Marco Mastacchi, consigliere regionale di ‘Rete Civica’, spiega il corto circuito attorno alla disponibilità, improvvisamente saltata, della sala ‘Guido Fanti’ in Regione per oggi pomeriggio. Quello spazio avrebbe dovuto ospitare un convegno dal titolo ‘Battaglia aerea: un castello di falsità’, ma l’ok è stato ritirato all’ultimo momento. Perché? I fatti della strage del 27 giugno 1980 sono ancora terreno politico di scontro? Ufficialmente no, ma le polemiche sono tornate a sollevarsi.

Mastacchi è il consigliere che ha seguito tutto l’iter burocratico della richiesta, il convegno era stato promosso dall’associazione sulla Verità su Ustica e dalle sue presidenti, Flavia Bertolucci e Giuliana Cavazza. L’Aduc perora la versione dell’attentato terroristico con bomba a bordo come causa, e non quella più accreditata del missile e della battaglia aerea. Posizioni in conflitto, per un dibattito al quale oggi avrebbe dovuto partecipare, tra gli altri, anche l’ex ministro Carlo Giovanardi. "I motivi regolamentari della disdetta non stanno né in cielo né in terra – aggiunge Mastacchi –. In prima battuta avevo chiesto la sala per la mattina, il 12 aprile. Negata per indisponibilità. Poi a inizio maggio ho chiesto di nuovo e mi hanno dato l’ok per il pomeriggio dello stesso giorno, il 20 maggio. Martedì di questa settimana mi arriva la disdetta". Quali le motivazioni? "Che non erano decorsi i 30 giorni necessari per chiedere il convegno e che lo stesso non era stato concordato con l’assemblea legislativa – spiega Mastacchi –. Sui 30 giorni è ovviamente un cavillo: la prima richiesta, temporaneamente rigettata, l’ho inoltrata il 12 aprile. Sul resto giudicate voi". Mastacchi non si addentra nella chiave di lettura, il convegno sarà riprogrammato in altra sede, probabilmente il mese prossimo. Ma ad attaccare è l’associazione. "A chi appartengono le istituzioni di Bologna? Chi decide di cosa è consentito parlare? Ci sono liste di persone non gradite? – incalzano Bertolucci e Cavazza –. Il muro di gomma (riferimento al film del 1991 su Ustica di Marco Risi) non impedirà all’associazione di portare la voce della verità anche a Bologna".

Una precisazione però arriva dalla Regione. "La mancata autorizzazione viene dal mancato rispetto del ‘disciplinare dell’assemblea’, per il fatto che l’evento non è stato organizzato in collaborazione con l’assemblea legislativa", si legge in una nota. Scettico Michele Facci. "L’improvvisa indisponibilità del locale, avvenuta quando gli inviti di partecipazione al convegno erano già stati spediti – sottolinea il consigliere regionale della Lega –, rende indifferibile una verifica a 360 gradi dei fatti. Questo per amor di verità".

Paolo Rosato

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