Ustica, l’appello a Draghi "Ci aiuti per trovare la verità"

Un appello al premier Mario Draghi. Perché "spenda un po’ del suo prestigio internazionale" per ottenere da Stati "che consideriamo alleati" la collaborazione, "fin qui mancata", necessaria per accertare la verità sull’abbattimento del Dc9 Itavia nei cieli di Ustica, il 27 giugno 1980. L’appello è del sindaco Virginio Merola, di Daria Bonfietti, presidente Associazione familiari vittime e Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, nel 41° anniversario della strage.

"È importante che Draghi ci dia una mano, spenda un po’ della sua reputazione per aiutare questa comunità ad avere verità e giustizia complete", afferma Merola. Bonfietti sottolinea il nodo della mancanza di collaborazione internazionale: "Non abbiamo risposte esaurienti alle rogatorie". Ecco quindi l’auspicio che il premier, "con l’impegno della nostra diplomazia, contribuisca davvero all’accertamento della verità, permettendo alla Procura di Roma di concludere le indagini". Indagini riaperte nel 2008, "con l’obiettivo di individuare i responsabili materiali, chi ha sparato", dopo che il Presidente emerito Francesco Cossiga aveva affermato che il Dc9 era stato abbattuto dai francesi che volevano colpire il leader libico Gheddafi.

Dai familiari delle vittime parte anche la richiesta, sempre all’indirizzo di Draghi, "di un impegno fattivo nell’attuazione della direttiva Renzi", che prevede il trasferimento di tutte le carte relative alle stragi all’Archivio dello Stato. "Dopo anni di speranze e delusioni – commenta Bonfietti – la direttiva rischia di naufragare". Senza l’applicazione puntuale della direttiva Renzi "si danneggia la ricerca storica e si dà spazio a ogni possibilità di provocazioni". E su Ustica, "stiamo assistendo allo spettacolo indecoroso di false affermazioni su materiale segretissimo che ha il solo scopo di screditare le verità giudiziarie già acquisite".

Per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è "dovere inderogabile della Repubblica l’impegno per una più completa ricostruzione dei fatti", per "ricomporre appieno il quadro delle circostanze e dei responsabili". Maurizio Gasparri, senatore di FI, invoca la desecretazione delle carte: "Negli archivi dei servizi segreti c’è scritto tutto. Ustica è stata frutto del terrorismo mediorientale, palestinese in particolare".

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