Ustica, la Corte d'Appello: "Dc-9 abbattuto da un missile, i Ministeri risarciscano le vittime"

Secondo i giudici di Palermo, che hanno rigettato i ricorsi proposti dall'Avvocatura dello Stato, i dicasteri sono responsabili per non aver assicurato adeguate condizioni di sicurezza al volo VIDEO Il mistero e la vicenda giudiziaria

Il Museo per la memoria di Ustica a Bologna

Il Museo per la memoria di Ustica a Bologna

Palermo, 8 aprile 2015 - I giudici di Palermo scrivono un nuovo capitolo della strage di Ustica (video)Secondo la sentenza della prima sezione civile della Corte d'Appello di Palermo, quanto avvenne nei cieli del basso Tirreno è da addebitarsi a un missile lanciato contro il Dc-9 da un altro aereo che intersecò la rotta del volo Itavia e sono da escludersi le ipotesi alternativa della bomba collocata a bordo o del cedimento strutturale.

Secondo i giudici palermitani, i Ministeri dei Trasporti e della Difesa sono responsabili per non aver assicurato adeguate condizioni di sicurezza al volo Dc9 Itavia 870, precipitato al largo di Ustica il 27 giugno 1980 provocando la morte di 81 persone.  

La Corte, rigettando gli appelli che l'Avvocatura dello Stato aveva promosso contro quattro sentenze emesse nel 2011 dal tribunale del capoluogo siciliano, ha dichiarato la prescrizione al risarcimento da depistaggio per intervenuto decorso del termine quinquennale, confermando però il risarcimento da fatto illecito e rinviando all'udienza del 7 ottobre 2015 per l'esatta quantificazione del danno. 

A ricorrere al rito civile, citando i Ministeri dei Trasporti e della Difesa, erano stati 68 familiari delle vittime assistiti dagli avvocati Daniele Osnato e Alfredo Galasso che in primo grado si erano visti riconoscere un danno pari a oltre cento milioni di euro. "Con queste quattro sentenze - commenta l'avvocato Daniele Osnato - la Corte di Appello di Palermo ha definitivamente chiuso, in punto di fatto, la vicenda giudiziaria identificando, al di sopra di ogni dubbio, che il Dc-9 sia stato abbattuto da un missile. Ogni contraria ipotesi è stata vagliata ed esclusa, compresa quella della bomba. Con buona pace di chi, ancora a distanza di 35 anni dal tragico evento, prosegue con informazioni deviate ed ipotesi del tutto prive di fondatezza". 

"La verità processuale - sempre secondo il legale dei familiari delle vittime - coincide in questo caso con la realtà degli eventi e cioè che quella sera il Dc-9 dell'Itavia è stato abbattuto in un atto di guerra non dichiarata ad opera di un missile non identificato".

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