Ustica, Bonfietti su Amato: “Il Dc9 fu abbattuto. A Meloni posso raccontare tutto davanti a un the”. L’Eliseo: no comment

Daria Bonfietti dopo la ricostruzione dell’ex premier (“Ad abbattere il Dc9 fu un missile francese che voleva colpire Gheddafi”): “Dobbiamo continuare ad urlare, il Paese ritrovi la dignità”. Il sindaco Lepore: “Le istituzioni coinvolte si assumano le proprie responsabilità”

Bologna, 2 settembre 2023 – Caso Amato-Ustica, il servizio stampa dell’Eliseo risponde con un “no comment” alle dichiarazioni dell’ex premier Giuliano Amato sulla strage del Dc9in cui l’ex premier ribadisce le responsabilità francesi nel disastro si chiede che il presidente Emmanuel Macron presenti le scuse della Francia. Frasi che, anche secondo l’attuale premier Giorgia Meloni: “Meritano attenzione”, pertanto, la presidente del Consiglio lo invita “oltre alle deduzioni, se sia in possesso di elementi che permettano di tornare sulle conclusioni della magistratura e del Parlamento, e di metterli eventualmente a disposizione, perché il governo possa compiere tutti i passi eventuali e conseguenti”.

Nel frattempo c’è la soddisfazione contenuta di Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, che commenta con pacata fermezza le dichiarazioni dell’ex premier Giuliano Amato sulla strage di Ustica. “"Le parole di Giuliano Amato sono molto importanti, l'intervista ripercorre la lunga storia di questa vicenda e ricostruisce cio' che gia' sapevamo: il Dc9 e' stato abbattuto”.

"Spero che la presidente Meloni possa ricevermi – ha aggiunto oggi Bonfietti -. Ho già chiesto un incontro prima dell'anniversario, come ho fatto con tutti i presidenti del Consiglio che l'hanno preceduta. Meloni è giovane, non può ricordare tutti i passi di questa lunga vicenda. Possiamo ripercorrerla insieme fare davanti a the”

Strage di Ustica, la presidente dell'associazione delle vittime Daria Bonfietti e il relitto del Dc9
Strage di Ustica, la presidente dell'associazione delle vittime Daria Bonfietti e il relitto del Dc9

“Noi chiediamo da sempre che verità e giustizia vengano portate avanti e tutte le istituzioni coinvolte si assumano le loro responsabilità", si aggiunge il sindaco Matteo Lepore, sottolineando come le dichiarazioni di Amato siano “importanti”, anche perché arrivano “da un autorevole rappresentante delle istituzioni che ha avuto ruoli politici anche in quell'epoca specifica”. Nel frattempo, il deputato Pd Andrea De Maria promette: “Dopo queste dichiarazioni cosi importanti chiederò di nuovo al Governo, con una interrogazione parlamentare, di attivarsi in questa direzione”.

«Non abbiamo commenti da fare»: così risponde il servizio stampa dell'

Eliseo questa mattina alla richiesta di un commento all'intervista dell'ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato, in cui si ribadiscono le responsabilità francesi nel disastro di Ustica e si chiede che il presidente Emmanuel Macron presenti le scuse della Francia.

Strage di Ustica, cosa ha detto Amato

Amato ha spiegato che fu un missile sparato da un caccia francese ad abbattere – il 27 giugno   1980 – il Dc9 dell'Itavia, partito da Bologna e diretto a Palermo. “Si voleva fare la pelle a Gheddafi, in volo su un Mig della sua aviazione”, ma purtroppo il velivolo militare libico volava in scia all’aereo di linea. “E il missile sganciato contro il Mig libico finì per colpire il Dc9 dell’Itavia (compagnia fondata dall’anconetano Aldo Davanzali che poco dopo dichiarò fallimento) che si inabissò con dentro ottantuno innocenti”, prosegue Amato a Repubblica.

Craxi e Gheddafi

A peggiorare il quadro della ricostruzione fornita da Amato, altri due elementi: per coprire l’operazione militare, venne simulata una esercitazione della Nato nel Mediterraneo, ma soprattutto Amato sottolinea che Bettino Craxi avvisò Gheddafi che non salì su quel Mig (che comunque non fu abbattuto).

Una ricostruzione che però viene criticata, dal figlio di Bettino, Bobo Craxi: “É già scritto anche sui libri di Storia che mio padre avvertì Gheddafi che lo avrebbero bombardato. Ma nel 1986”.

L’appello a Macron

"Dopo quarant'anni le vittime innocenti di Ustica non hanno avuto giustizia. Perché continuare a nascondere la verità? È arrivato il momento di gettare luce su un terribile segreto di Stato. Potrebbe farlo Macron. E potrebbe farlo la Nato. Chi sa ora parli: avrebbe grandi meriti verso le famiglie delle vittime e verso la Storia”, è l’appello dell’ex presidente del Consiglio che conclude: “Non giustifico e tuttavia comprendo le spinte che portarono all'occultamento della verità, ma 40 anni dopo è difficile da capire. Mi chiedo perché  Macron, anche anagraficamente estraneo alla tragedia - conclude Amato - non voglia togliere l'onta che pesa sulla Francia. O dimostrando che questa tesi è infondata oppure porgendo le scuse più profonde all'Italia e alle famiglie delle vittime in nome del suo governo”.

La soddisfazione della presidente dei parenti delle vittime

"Amato ripercorre l'intera vicenda e mette insieme tutte le informazioni di cui la magistratura è già in possesso ma le ridice con il tono giusto di chi non può accettare che nel nostro Paese si sappia che ci hanno abbattuto un aereo civile, si sappia - ce lo dice Cossiga - che sono stati i francesi e non si riesca a ottenere la dichiarazione delle loro responsabilità". Lo afferma all'Adnkronos Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, commentando le parole dell'ex presidente del consiglio Giuliano Amato sulla strage.

Le inchieste di Purgatori

"Sono le cose che Purgatori scriveva da anni, da quella notte stessa - sottolinea -. Era tutto scritto, purtroppo la magistratura non è ancora riuscita a chiudere e a mandare alla politica il segnale importante di attivarsi in maniera più forte per ottenere risposte che, da anni, vogliamo perché sappiamo che è andata così".

"Il senso dell'importanza delle parole di Giuliano Amato è ripetere che la dignità del nostro Paese sarà riconquistata solo quando sapremo chi ci ha abbattuto una aereo civile in tempo di pace", prosegue Bonfietti.

Chi sono gli 81 morti

Furono 81 le vittime del disastro: 77 passeggeri (tra loro anche bolognesi, riminesi e un forlivese) e 4 membri dell’equipaggio. Il pilota si chiamava Domenico Gatti, aveva 44 anni, ed era di Reggio Emilia.

“Dobbiamo continuare ad urlare”

"Penso che le nostre urla di tutti questi anni evidentemente non sono bastate, ci vogliono altre urla, ci vogliono le dichiarazioni importanti e pesanti di rivendicazione di questa realtà da parte di Amato che ringrazio sentitamente - prosegue Bonfietti - Amato è stato importantissimo in questa vicenda, la sua presenza c'è sempre stata e oggi ribadisce e ripercorre tutte le pagine scritte e chiede con forza che la politica si attivi. Sono con lui, lottiamo davvero tutti insieme".

“Attendiamo la verità dalla Francia”

"Non sapevo - prosegue Bonfietti - come lui sostiene, che fosse stato Craxi ad avvisare Gheddafi” del piano di farlo fuori, perché “nella ricostruzione di Cossiga era stato il generale Santovito quella notte ad avvisare” il leader libico. Ora, conclude Bonfietti, “mi aspetto qualcosa dalla Francia e mi aspetto che il Governo della Repubblica si attivi per farsi rispondere. Non è bello che i nostri alleati ci trattino così”.

Merola

"Le parole del presidente Giuliano Amato non si possono ignorare – afferma, in un post su Facebook, il deputato del Pd Virginio Merola, ex sindaco di Bologna -. La Francia risponda ma il nostro governo esiga rispetto da un paese alleato. Questa strage che Bologna non dimenticherà mai, è questione di dignità nazionale".

Giovanardi: “Stupito da Amato, attendo conferme”

L’ex senatore Carlo Giovanardi, ribadisce invece la tesi della bomba nella toilette: "Rilanciare balle cosmiche su Ustica non mi pare la cosa migliore da fare, anche perché ora gli atti che chiariscono la vicenda non sono più coperti dal segreto di Stato e tutti possono leggere le minacce dell'Olp all'Italia nei giorni precedenti alla strage del Dc-9 Itavia", minacce "che il colonnello Giovannone segnalò da Beirut". Per Giovanardi "bisogna comunque aspettare di capire se Amato confermerà quanto rilanciato dai quotidiani di oggi, perché lui stesso, da sottosegretario e sotto giuramento, sentito in tribunale disse cose del tutto diverse".

Il generale Tricarico contro Amato: “Falsità demolite in processo”

"Quelle confessate da Giuliano Amato sono tutte fandonie che non hanno retto nel dibattimento penale nel quale è emersa incontrovertibile, perché ampiamente provata, la verità che quel velivolo è stato vittima di un attentato terroristico con una bomba a bordo”.

Parla il generale Leonardo Tricarico, già capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare e presidente dell'Associazione per la verità sul disastro aereo di Ustica, commentando l'intervista a Repubblica dell'ex premier. “Sono andato - spiega Tricarico - a scorrere l'audizione di Amato nel 2001 davanti al pm Rosselli che indagava su Ustica e non ho trovato traccia di buona parte delle cose che ha detto a Repubblica. Non capisco come sotto giuramento non abbia avvertito la necessità di rendere al pm le verità di cui oggi è fermamente convinto»”.