Vacanze per i più fragili contro l’isolamento

Vacanze per i più fragili contro l’isolamento

Vacanze per i più fragili contro l’isolamento

La vacanza non come semplice diritto, ma come fondamentale occasione di inclusione sociale, all’insegna dell’amicizia e del divertimento. È il tema emerso nell’ambito della tavola rotonda ’Vacanze all Inclusive’, organizzata da Casa Santa Chiara negli spazi della Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro, a margine dell’inaugurazione della mostra, aperta fino al 28 maggio, ’Questa casa non è un albergo’.

Un percorso di immagini e parole che racconta la storia della casa per ferie di Casa Santa Chiara, struttura ricettiva inaugurata 50 anni fa a Sottocastello di Pieve di Cadore, frutto della determinazione di tanti volontari guidati da Aldina Balboni fondatrice dell’opera, che oggi segue 150 persone affette da fragilità psichica. Sono stati alcuni volontari storici a raccontare nascita e sviluppi di questa esperienza .

"Sottocastello è stato trampolino di lancio – ricorda Paolo Galassi, presidente di Casa Santa Chiara – per tante iniziative volte a rispondere in maniera sempre più attuale ai bisogni emergenti di persone fragili tra i quali quelli legati alla gestione del tempo libero".

Con le vacanze, infatti, si sperimentano nuovi servizi e al contempo si dà sollievo alle famiglie gestendo un distacco che abitua al ’dopo di noi’.

È toccato a Beppe Cremonesi riportare un affresco dei giorni in cui centinaia di giovani carichi di voglia di cambiare il mondo parteciparono alla costruzione di quella casa che ancora oggi è illuminata da una stella: Aldina.

"Sentirsi amati e amare è ancora oggi la portata rivoluzionaria per noi volontari", riconosce Elia, un giovane operatore, responsabile del centro il Ponte, che ha iniziato come volontario nel periodo estivo tra le montagne del Cadore.

Al dibattito sono intervenuti altri volontari storici di Sottocastello: il giornalista Gabriele Mignardi, coordinatore dell’incontro e in prima linea nella costruzione della casa; Stefano Cavalli, presidente Solidarietà Familiare; Luca Rizzo Nervo, assessore al Welfare del Comune di Bologna; il presidente emerito di Casa Santa Chiara, monsignor Fiorenzo Facchini, che sottolinea come queste proposte siano il miglior strumento per combattere l’isolamento provocato dal Covid. "La pandemia ci ha bloccato – ammette Facchini – Il rischio dell’isolamento è l’effetto e Sottocastello, che quest’anno riapre a pieno ritmo, è un antidoto con la sua caratteristica che aiuta le persone a mettersi in relazione tra loro".

Tra i presenti anche il presidente di Anffas onlus, Gaspare Vesco, che ha rilevato nei confronti delle istituzioni un gap tra i bisogni degli assistiti e i tempi di chiusura estiva dei servizi, osservando che chiudono in agosto e quindi "cercano tutti di andare in vacanza in questo periodo", determinando un tutto esaurito nelle strutture disponibili. Si chiede dunque di riflettere sulla chiusura dei servizi. E l’assessore al Wealfare annuncia una revisione dell’accreditamento che porterà anche a una evoluzione dei servizi con dinamiche più aggiornate ai tempi.

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