Vaccina le figlie, denunciata dall’ex marito

L’uomo si è presentato in caserma dopo aver scoperto che le adolescenti avevano già ricevuto, a sua insaputa, due dosi anti-Covid

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Da qualche mese gli era sorto un sospetto. Cioè che la ex moglie, sostenitrice degli effetti positivi del vaccino anti-Covid, avesse fatto vaccinare di nascosto pure le loro due figlie, minorenni, adolescenti di 13 e 17 anni. Il tutto chiaramente senza il consenso dell’ex marito, cinquantenne ’No vax’ convinto, residente a Gaggio Montano, in Appennino.

Così l’uomo per qualche tempo ha atteso di avere le prove di quanto sospettava. Poi – a quanto si apprende, probabilmente andando a fare una verifica sul Fascicolo sanitario elettronico delle figlie –, l’altro giorno ha avuto l’amara (per lui) conferma: ebbene sì, le sue figlie erano state vaccinate contro il Covid. Di più: avevano già ricevuto sia la prima sia la seconda dose di siero contro il virus.

A quel punto, il cinquantenne non ci ha visto più: si è recato alla caserma dei carabinieri di Gaggio Montano, sotto la Compagnia di Vergato, e ha denunciato la ex moglie – con cui la separazione, piuttosto turbolenta e di cui la querela pare sia soltanto l’ultimo atto, il più plateale, di altri dissidi piuttosto aspri – per falso in atto pubblico.

La donna infatti, al momento della somministrazione del vaccino alle figlie, aveva dovuto firmare un modulo in cui dichiarava non soltanto il proprio consenso alla vaccinazione, ma pure che anche l’altro genitore delle due minorenni era d’accordo. Cosa chiaramente falsa, dato che l’uomo neppure era stato informato delle intenzioni della ex moglie. Così la donna, 49 anni e incensurata, pur certamente animata dalle migliori intenzioni per la salute delle proprie figlie, è finita nei guai.

I carabinieri infatti hanno acquisito i documenti consegnati dalla donna il giorno della somministrazione dei vaccini alle figlie e hanno accertato che effettivamente la quarantanovenne aveva spuntato anche la casella in cui si richiedeva se l’altro genitore delle ragazzine fosse informato e avesse dato il proprio consenso.

Sulla questione vaccini anti Covid ai minorenni, peraltro, era intervenuta qualche mese fa l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti: la quale aveva chiarito come fosse opportuno che i genitori ascoltassero il parere dei figli circa la loro volontà di vaccinarsi o meno, dato che, come previsto dalla legge, il consenso al trattamento sanitario del minorenne va espresso dai genitori tendendo conto della sua volontà in relazione all’età e al grado di maturità.

In un caso simile, ma a parti invertite, a Bologna, il padre favorevole al vaccino aveva presentato un ricorso in tribunale contro la ex moglie no vax, che aveva convinto anche la figlioletta di 11 anni, inizialmente favorevole alla somministrazione, a non vaccinarsi. L’obiettivo era ottenere dai giudici il "sì" al vaccino per la figlia. La Corte d’Appello però alla fine aveva deciso di rigettare il ricorso del genitore, stabilendo che non si potesse imporre il volere del padre alla minorenne.

Federica Orlandi

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