MONICA RASCHI
Cronaca

Vaccinazioni dei bambini a Bologna, dove bisogna migliorare

Rita Ricci, direttrice della Pediatria di Comunità dell’Ausl di Bologna "Sul meningococco B e il rotavirus occorre alzare le percentuali di copertura"

Senza alcune vaccinazioni obbligatorie, accesso vietato a nidi, materne e scuole
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Bologna, 5 agosto 2023 – Le vaccinazioni pediatriche, nel Bolognese, raggiungono alte percentuali, arrivando in certi casi a superare anche la soglia del 95 per cento, secondo quanto indicato dalle varie autorità sanitarie (da quelle nazionali a quelle internazionali). Questo però grazie al fatto che alcune di queste sono obbligatorie per legge a partire dal 2017.

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Si tratta del vaccino contro la poliomielite che, secondo i dati 2022, arriva al 96,6; della varicella al 96,3 e del morbillo al 96,5. Se usciamo dal recinto della obbligatorietà ed entriamo in quello della raccomandazione, si vede che per quanto riguarda il vaccino contro il meningococco B siano all’87,3 (anche se in questo caso la normativa nazionale ha fissato l’asticella al 90 per cento, raggiunta per quanto riguarda il meningococco C), target quasi raggiunto per la vaccinazione contro lo pneumococco (94,7), mentre fa più fatica a decollare il vaccino contro il rotavirus, responsabile della gastroenterite infantile, che si ferma al 74,1 per cento. Altro vaccino molto importante in quanto può prevenire lesioni maligne a livello dell’apparato genitale e delle vie respiratorie superiori, è quello contro il papilloma virus.

Come spiega Rita Ricci, direttrice della Pediatria di Comunità Ausl Bologna "è un vaccino che viene proposto prima del compimento dei 12 anni, ma i genitori considerano i loro figli ancora dei bambini, quindi viene fatto ma in percentuali che sono del 71,6 per quanto riguarda le femmine, ma si recupera negli anni successivi: solo un anno dopo si vede che la percentuale sale a oltre il 79 per cento. E’ chiaro che dove si arriva a tassi del 95/96 per cento questo è grazie all’obbligo di legge. Ma nonostante questo l’attenzione deve restare sempre molto alta, anche per quanto riguarda morbillo e varicella. Il morbillo è sempre quello che temiamo di più perché può dare grossi problemi, ma anche la varicella che può colpire, oltre ai bambini, le donne in gravidanza: vaccinare vuol dire proteggere l’intera comunità".

Alla domanda su quale sia la tipologia di genitori meno propenso alle vaccinazioni dei figli, Ricci non ha dubbi: "Sono le persone più istruite, quelle che accedono al web, ai vari blog e si formano idee loro. Tra quelli che, invece, vaccinano di più ci sono gli stranieri, anche se non in possesso del permesso di soggiorno. Arrivano nei nostri ambulatori appositi e tutti vaccinano i bambini e se qualcuno si dimentica o non ha capito bene quando lo deve fare, non appena comprende arriva di corsa. Arrivano al aree del mondo dove l’importanza della vaccinazione, per di più gratuita, come è nel nostro Paese, è enorme".