Vaccini Covid, medici e infermieri no vax a Bologna. "Gruppo di controllo"

Bologna, 3 aprile 2021 - Quanti dipendenti delle Aziende sanitarie non si sono vaccinati contro il Covid 19? La ricognizione da parte dei medici competenti è in corso e l’iter che porterà i no vax all’assegnazione a diverse mansioni o alla sospensione della retribuzione – almeno fino a che non si vaccinano – si concluderà nella seconda metà del mese. Al Sant’Orsola fino a ieri, su 1.116 medici, i non immunizzati erano 75, con un tasso di vaccinazione del 93,3%; specializzandi: 1.660, non vaccinati 250, tasso di vaccinazione dell’84,9%; infermieri: 2.849, 380 senza immunizzazione, tasso dei vaccinati l’86,7%; operatori socio-sanitari: 917, non protetti 117, tasso di vaccinazione dell’87,2%. Al Rizzoli l’indice di vaccinazione è del 93% per i medici, inclusi gli specializzandi, e dell’86% per gli infermieri.

Pasqua 2021: cosa si può fare. Spostamenti e autocertificazione - Viaggi all'estero e Covid: al rientro tampone e isolamento fiduciario

"Gli Ordini professionali hanno tempo fino a martedì per inviare l’elenco dei loro iscritti alla Regione – spiega Francesco Saverio Violante, direttore della Medicina del lavoro interaziendale – e lo stesso faranno le Aziende sanitarie con i loro dipendenti. Poi i dati verranno incrociati con l’anagrafe vaccinale e dalla Regione torneranno all’Ausl che richiederà al non vaccinato la documentazione che attesta se nel frattempo si è sottoposto a profilassi, se si è prenotato o se non si può sottoporre al vaccino per motivi di salute. Se il dipendente non presenta la documentazione, l’Ausl segnalerà il nome all’Ordine professionale di competenza e al datore di lavoro". La Regione, intanto, ha già chiesto agli Ordini e Collegi delle professioni sanitarie e ai gestori delle strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali, gli elenchi dei professionisti della sanità e degli "operatori di interesse sanitario". Tra l’altro, in Emilia-Romagna ad aprile arriveranno, oltre 820mila dosi. L’assessore Raffaele Donini è sicuro: "Effettueremo almeno 30mila somministrazioni al giorno".

Tornando al decreto, l’idea di Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl, "è convincere le persone e la nostra azione è quella di offrire la possibilità di vaccinarsi. Proporrò un incontro con le organizzazioni sindacali in cui sarà spiegata la normativa e la sua applicazione. L’obiettivo è recuperare il maggior numero di persone". Per questi operatori l’Ausl mette a disposizione 600 vaccini, alla Fiera, tra giovedì e venerdì. L’Azienda darà vita a una task force. "Agiamo in un doppio ruolo – prosegue Bordon – sia all’interno della nostra organizzazione e sia perché abbiamo un obbligo di vigilanza nei confronti delle altre attività sanitarie e socio-sanitarie presenti sul nostro territorio di competenza. Formeremo un gruppo con rappresentanti del Dipartimento di prevenzione, della medicina del lavoro e della sicurezza e prevenzione". Sulle possibili ricollocazioni, Chiara Gibertoni, direttore generale del Sant’Orsola, spiega che "non è facile, le possibilità dove non ci sia contatto con il pubblico sono pochissime. E poi questi sono posti da tenere per chi non può vaccinarsi per motivi di salute. Spero che il decreto sia un incentivo per la vaccinazione". Anselmo Campagna, direttore generale del Rizzoli, darà "la possibilità di avere ulteriori informazioni e confronti con specialisti a coloro che non si sono ancora vaccinati". Per Averardo Orta, presidente provinciale Aiop, "immaginare un ricollocamento nelle nostre strutture è difficile". Oggi, dalle 8 alle 18, sarà il primo giorno di vaccinazione all’interno dell’Autostazione. Il nuovo hub sarà aperto tutti i sabato, domenica e giovedì, fino a luglio, dalle 8 alle 18, e potrà vaccinare 400 persone al giorno. E domani e lunedì alla Fiera saranno presenti anche i clown di corsia, volontari della Croce Rossa Italiana.