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Vaccini Covid, lo studio Unibo: “Efficaci anche dopo 18 mesi”

Dopo lo stop all'isolamento obbligatorio per i positivi arrivano i dati dall’Università di Bologna sulla campagna: alta protezione da malattia grave e rischio decesso al -80% a quasi due anni di distanza

Bologna, 7 agosto 2023 - Giunti all’epilogo delle misure di sicurezza e a due anni di distanza dall’inizio della campagna vaccinale, arrivano i dati confortanti in tema Covid-19:  a distanza di più di un anno dall’ultima somministrazione i vaccini coprono dal virus e per i vaccinati il rischio di ospedalizzazione o decesso è risultato più basso di oltre l’80% rispetto ai non vaccinati. Lo rivela lo studio dell’Università di Bologna coordinato dal medico epidemiologo Lamberto Manzoli e pubblicato sulla rivista Vaccines dopo due anni di follow-up. La notizia arriva in piena approvazione dei cosiddetti decreti Omnibus che da ieri, tra i vari provvedimenti, mette fine all'isolamento obbligatorio per i positivi al coronavirus.

Secondo lo studio dell'Unibo i vaccini sono ancora efficaci dopo 18 mesi
Secondo lo studio dell'Unibo i vaccini sono ancora efficaci dopo 18 mesi

La ricerca sui vaccini

La ricerca, che ha coinvolto anche l'Università di Ferrara e l’Asl di Pescara, è la prima a valutare a due anni di distanza dall'inizio della campagna vaccinale l'efficacia dei vaccini contro il Covid-19. Lo studio, con il titolo “COVID-19 Vaccination Effectiveness in the General Population of an Italian Province: Two Years of Follow-Up” (https://www.mdpi.com/2076-393X/11/8/1325), si è concentrato sull’intera popolazione della provincia di Pescara, con un monitoraggio di due anni. I dati raccolti dagli studiosi hanno permesso di analizzare diversi aspetti, tra cui le differenze tra vaccinati con due e tre dosi, la persistenza della protezione a 18 mesi dall'ultima dose, l'efficacia dei vaccini contro le varianti Omicron e le differenze tra popolazione giovane e anziana.

I risultati: con tre dosi basso rischio ricovero 

“Abbiamo visto che la protezione di coloro che hanno ricevuto tre dosi è significativamente superiore a quella, pur buona, di coloro che hanno ricevuto solo una o due dosi” afferma il professor Manzoli dell’Università di Bologna. “I risultati che abbiamo ottenuto confermano innanzitutto che, anche a distanza di oltre un anno dall'ultima vaccinazione, chi ha ricevuto tre dosi di vaccino ha un rischio di ospedalizzazione o decesso per Covid-19 di circa l'80% inferiore rispetto a chi non è vaccinato”.

Un anziano su cinque è deceduto senza vaccino

Le differenze più rilevati sono emerse tra gli anziani. Nella popolazione over 60 la percentuale di decessi per Covid-19 tra i non vaccinati è stata del 22%, contro il 3% tra coloro che hanno ricevuto tre o più dosi di vaccino. In altre parole, dopo l'infezione più di una persona anziana su cinque è deceduta tra i non vaccinati, contro una persona su venti tra chi ha completato il ciclo vaccinale. I vaccinati non hanno invece mostrato una protezione significativa contro la semplice infezione da SARS-CoV-2. Un dato, sottolineano gli studiosi, che va però valutato considerando che le persone vaccinate avevano meno restrizioni in termini di accesso a luoghi pubblici e privati rispetto ai non vaccinati, e quindi una più elevata possibilità di entrare in contatto con il coronavirus.

Gli autori

Insieme al coordinatore Lamberto Manzoli hanno partecipato Matteo Fiore dell’Università di Bologna, Maria Elena Flacco, Annalisa Rosso e Cecilia Acuti Martellucci dell’Università di Ferrara, e Graziella Soldato, Giuseppe Di Martino, Roberto Carota, Marco De Benedictis, Graziano Di Marzo, Rossano di Luzio e Antonio Caponetti dell'Asl di Pescara.