Vaccini La campagna torna ad accelerare

Paolo Pandolfi, Ausl: "Il virus è presente, ma non riesce a sfondare. Resta fondamentale immunizzarsi: il siero bivalente è molto efficace"

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"Con l’aumento dei casi Covid tornano a crescere le vaccinazioni". Parola di Paolo Pandolfi, direttore del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl, che ieri mattina all’hub di Casalecchio, in occasione dell’avvio della campagna vaccinale antinfluenzale, a cui è associata anche la possibilità di fare la quinta dose anti-Covid per i più fragili, ha confermato i numeri in crescita. Attualmente, sono fra le 1.200 e 1.300 le dosi giornaliere di vaccino inoculate a Bologna "e siamo arrivati al 50 per cento della popolazione over 70 che ha fatto la quarta dose. Quindi un bel risultato", sostiene Pandolfi.

La campagna vaccinale oggi è più facile: "Il sistema è cambiato, abbiamo una rete capillare sul territorio fatta dai medici di medicina generale. Gli hub sono presenti e pronti per tutto quello che riguarda interventi che vengono richiesti dalla popolazione – prosegue Pandolfi –. La gente ha capito l’importanza della vaccinazione, la campagna ha tutte le porte aperte per chi ha voglia". A Bologna, secondo i dati, la copertura è ampia: il 35 per cento di persone si è immunizzato naturalmente, cioè prendendo il virus, e quasi il 90 per cento si è vaccinato. L’indice Rt è intorno all’1 e la curva, secondo Pandolfi, "si sta ’seghettando’, ci sono alti e bassi. Vuol dire che il virus è presente, ma non riesce a sfondare. Quindi la curva ha una potenziale evoluzione verso la normalizzazione". Tutto questo si traduce in una diffusione del virus che rimane importante ma che non sarà impegnativa in termini clinici.

Il vaccino anti Covid, in ogni caso, rimane fondamentale secondo Pandolfi, anche se non è aggiornato alle ultime varianti. "Non possiamo correre dietro a tutte le varianti, tecnologicamente non è fattibile. Ma bisogna sapere che i vaccini bivalenti al momento sul mercato hanno la stessa efficacia in un’ottica di equivalenza. L’importante è che il sistema immunitario sia stimolato". Pandolfi ricorda anche come, ancora oggi, il Covid in terapia intensiva sia ancora spesso legato a persone non vaccinate. "L’importante – prosegue – è salvaguardare il mondo del lavoro, perché è quello dove circola di più il virus, e i giovani, che sono più a rischio perché sono relativamente meno protetti".

C’è poi la questione dell’influenza: con l’autunno è in arrivo un nuovo tipo dall’Australia, più impegnativo rispetto al passato: "Abbiamo segnali dall’Australia in questo senso, dove l’infezione è stata importante e ha colpito soprattutto i più fragili e gli anziani. Quindi il virus australiano sta arrivando e noi ci dobbiamo preparare con questo vaccino". Il siero è raccomandato in particolare agli anziani over 80, a chi vive in strutture residenziali e anche agli over 60 con patologie specifiche. Resta inoltre la raccomandazione a continuare a usare la mascherina: "E’ importante continuare a portarla, soprattutto quando ci si trova in posti affollati. Temo che, avendo perso l’abitudine a usarla, ci sia un maggior rischio di contagio con questa influenza", conclude Pandolfi.

Matilde Gravili

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