Bologna, buttafuori ucciso. "Monti poteva fuggire all'estero"

Le motivazioni con cui la Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla difesa

Stefano Monti, accusato dell'omicidio del buttafuori Valeriano Poli (Ansa)

Stefano Monti, accusato dell'omicidio del buttafuori Valeriano Poli (Ansa)

Bologna, 11 gennaio 2019 – Per la Corte di Cassazione Stefano Monti poteva fuggire all'estero. E' il pericolo di fuga, dunque, la ragione per la quale è stato confermato il carcere per il 59enne accusato dell'omicidio di Valeriano Poli, il buttafuori di 34 anni ucciso il 5 dicembre 1999 a Bologna.

“La manifestata volontà del Monti – si legge nelle motivazioni -, anche in rapporto allo sviluppo delle indagini a suo carico, di recarsi all'estero, l'esistenza di appoggi logistici e conoscenze in località dell'Est Europa, il recente soggiorno in Lituania”.

La Suprema Corte ha quindi rigettato il ricorso presentato dalla difesa, avvocato Roberto D'Errico, sull'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip e confermata dal Riesame, ritenendo sussistente la “progettualità concreta di allontanamento dal territorio”.

Monti era stato arrestato il 4 giugno dalla squadra mobile della polizia, a 19 anni dal delitto, grazie all'utilizzo dell''Analysis of virtual evidence', il cosiddetto 'teatro virtuale': uno strumento che secondo gli investigatori ha permesso di raccogliere elementi utili per incolparlo.

AGGIORNAMENTO Stefano Monti suicida in carcere

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