BENEDETTA CUCCI
Cronaca

’Valle umana’: Fattori racconta il territorio

Da Molinella al Delta: esce oggi una ’non guida’ dello scrittore "Non conosciamo questa terra tenuta insieme dalle bonifiche".

Saverio Fattori, classe ’67, vive a Molinella dove lavora come operaio

Saverio Fattori, classe ’67, vive a Molinella dove lavora come operaio

Cosa sono le ’Non guide di viaggio’? Innanzitutto una collana di Eris Edizioni, poi strumenti pensati per incuriosire e stimolare la voglia di esplorare nuovi luoghi e questioni inedite con una consapevolezza maggiore. In questo solco del viaggio al di fuori delle rotte mentali turistiche, si inserisce ’Valle umana’ in uscita oggi, il nuovo libro di Saverio Fattori, classe 1967, scrittore operaio di Molinella, autore di ’Chi ha ucciso i Talk Talk?’, ’Acido lattico’ e ’12:47’.

Fattori, che temi ha scelto per raccontare un territorio che parte dalla sua Molinella?

"Con questa non guida ho capito quanto io stesso non sapessi tante cose della mia terra che, nei giorni in cui scrivevo, era ancora attanagliata nella catastrofe dell’alluvione. Il libro è un viaggio in quella che è la vera identità di un territorio da conoscere, ancor prima, dei suoi paesaggi bucolici. Nella mia ricerca viene fuori che noi fino agli ultimi eventi, dei fiumi, dei torrenti, dei canali di bonifica, dei fossi, non ne sapevamo niente, perché ci siamo sempre concentrati sulle strade. I corsi d’acqua, soprattutto quelli di bonifica, esistono perché noi abitiamo zone fragilissime, aiutate da tanta tecnologia, ma non ce ne rendiamo conto".

Che viaggio geografico compie?

"Partendo da Molinella sono stato risucchiato non dalla provincia di Bologna, ma dal basso ferrarese, dal Polesine, dal Delta. Ho sempre avuto un’attrazione culturale verso queste terre, che ben prima di me hanno affascinato Luigi Ghirri, Gianni Celati, Bassani, ed è stato per me incredibile scoprire solo recentemente da un libro di Wu Ming 1 ’Gli uomini pesce’, che Molinella è parte del Delta. Da Molinella mi sono spinto verso Portomaggiore, Argenta; e poi c’è il discorso del Mezzano, un’area vastissima che fino al 1964 era palude. Pensiamo sempre alle bonifiche di Mussolini, ma in verità abbiamo sempre continuato a bonificare, verbo e azione con una valenza solo positiva. Ma sarà stato davvero così positivo bonificare?".

Con ’Valle umana’ un lettore cosa scopre?

"Percorrendo le strade e i corsi d’acqua scopre che l’uomo non ha il pieno controllo di tutto. Questo ci sconvolge perché vogliamo che i politici ci proteggano, che ci siano i tecnici, che tutto funzioni, che sia controllabile e cercare sempre un colpevole umano, perché nella nostra zona non vogliamo essere fatalisti. Invece se il cambiamento climatico è così robusto, puoi allargare i canali e togliere o meno la vegetazione: dobbiamo farci delle domande, io me ne sono fatto tante perché non sapevo, e ora cerco di capire. Proprio quest’anno l’impianto idrovoro Saiarino che ci tiene all’asciutto, e che per molti è solo un’architettura imponente, compie 100 anni".

Benedetta Cucci