PIERFRANCESCO PACODA
Cronaca

Vanna Vinci: "I miei vampiri vivono qui"

Con ’Jana’ la disegnatrice conclude la saga di ’Viaggio Notturno’. "Questa è la città perfetta per loro, piena di ombre e misteri"

Con ’Jana’ la disegnatrice conclude la saga di ’Viaggio Notturno’. "Questa è la città perfetta per loro, piena di ombre e misteri"

Con ’Jana’ la disegnatrice conclude la saga di ’Viaggio Notturno’. "Questa è la città perfetta per loro, piena di ombre e misteri"

È arrivato all’epilogo il ‘Viaggio Notturno’ che la disegnatrice Vanna Vinci, che vive e lavora a Bologna, ha compiuto nel versante oscuro della città, tra le ombre degli edifici medievali, dove si nascondono vampiri perfettamente integrati nel tessuto sociale. Il quarto capitolo della saga, ’Jana’ (Sergio Bonelli Editore), risolverà i misteri che ancora aleggiano in questa singolare comunità notturna, spesso più umana degli umani.

Vanna Vinci, ma le avventure di Jana sono davvero giunte al termine?

"Trattandosi di vampiri, e quindi di esseri che non muoiono mai, tutto è possibile. Ma per adesso i fili si sono riavvolti quasi definitivamente, e il viaggio dei vampiri nei vicoli del centro storico, dove quotidianamente ci sfiorano, e senza farsi riconoscere sono tra noi, è finito. Non per sempre, forse".

Conoscevamo Bologna come città ideale per ambientare gialli e noir, ma non così votata all’horror.

"Per me Bologna come ambientazione è stata una scelta inevitabile, obbligata, e non solo perché è da tanti anni la mia città, ma perché qui non sempre quello che vediamo è definitivo. Spesso è solo un pretesto per celare altro. Mi sembra che il mistero continui a essere il vero segno identitario di strade, vicoli, palazzi nobiliari che chiedono di essere guardati con attenzione, ci dicono di non fermarci alle apparenze, ma di indagare, di scoprire".

Insomma, il posto ideale dove abitare, per i suoi vampiri...

"Loro sono perfettamente inseriti nella normalità bolognese. E proprio uno splendido palazzo del centro è il luogo che ho scelto come ‘cuore’ della trama. Una di quelle abitazioni tramandate di generazione in generazione che, viste dall’esterno, danno l’impressione che il tempo non sia mai trascorso".

Che per i vampiri è la normalità.

"Ho provato a rendere i miei protagonisti del tutto simili agli ‘altri’. Il gioco è proprio nell’intreccio di vite che gravitano intorno alla casuale scoperta che Jana fa nella austera e nobile casa bolognese che riceve in eredità. È lì che si imbatte in questo gruppo che si nutre di sangue. Ed è da lì, dal centro storico, che si sviluppano i percorsi dove è facile riconoscere scorci e luoghi a tutti noi cari. E a immaginare, la prossima volta, che ci passiamo, meno distrattamente di quanto abitualmente facciamo, che, forse, i vampiri, anche se la saga di Jana è finita, si sono talmente affezionati alla nostra città da decidere di rimanerci".

Una Bologna, come già nei tre episodi precedenti di ‘Viaggio notturno’, decisamente riconoscibile.

"Per chi fa il mio lavoro, poter disporre di uno sfondo come Bologna è una ricchezza unica. Come sempre faccio con i miei libri, la fase della creazione delle tavole è preceduta da un lungo periodo di studio e di preparazione, durante il quale riempio tantissimi taccuini di suggestioni, frammenti, ritratti che poi prendono forma. Ci sono, nelle pagine, gli amatissimi portici e tante strade, da via Nosadella a via Barberia, ci sono i canali che scorrono sotto le strade e c’è il bellissimo santuario di San Luca. Con Jana che diventa una guida turistica alla scoperta del mistero".