Covid Bologna: assediati dalle varianti inglese e brasiliana

Il professor Sambri: "Su 20 campioni in 15 è presente la mutazione Uk". Roti (Ausl): "Pronti ad azioni locali per accelerare i vaccini"

Lorenzo Roti, direttore sanitario dell’Azienda Usl e il microbiologo Vittorio Sambri

Lorenzo Roti, direttore sanitario dell’Azienda Usl e il microbiologo Vittorio Sambri

Bologna, 28 febbraio 2021 -Terminato l’ultimo sequenziamento di campioni positivi al Coronavirus, raccolti il 19 febbraio. "Su 20 campioni inviati da Bologna, in 15 è risultata presente la variante inglese e in uno quella brasiliana – spiega il professor Vittorio Sambri, coordinatore della rete regionale dei laboratori Covid 19 e direttore del laboratorio microbiologico romagnolo di Pievesestina dove sono stati svolti i test con la lettura completa del genoma del virus. – Parliamo di un’area, quindi, dove la presenza della variante è percentualmente rilevante e probabilmente questo contribuisce ad aumentare il numero dei contagi. Quella brasiliana? È poco rappresentata, al momento c’è n’è solo un’altra a Modena". La diffusione d el contagio non accenna a diminuire e nella guerra contro il Covid l’Ausl è pronta ad applicare una particolare strategia nelle zone dove il tasso di incidenza del virus è più elevato.

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"Siamo pronti a un rafforzamento delle azioni locali per accelerare la copertura vaccinale – anticipa Lorenzo Roti, direttore sanitario dell’Ausl –, inviando nelle zone più critiche squadre mobili che possano fare sul posto la profilassi a target definiti di popolazione. Saranno misure da concordare nella prossima seduta della Conferenza territoriale socio sanitaria".

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Ieri altri 541 nuovi positivi, con 306 persone sintomatiche, dieci vittime – cinque donne dai 68 ai 95 anni e cinque uomini, il più giovane un quarantottenne, gli altri dai 69 gli 85 anni – . Oggi sono 56 le persone nelle terapie intensive, con quattro malati in più rispetto al giorno precedente. Inevitabile l’impatto sugli ospedali della curva del virus, al punto che ormai quasi ovunque è stata sospesa l’attività chirurgia non urgente. "Registriamo ora 800 ricoveri nell’area metropolitana – precisa Roti nel pomeriggio – con 680 persone nelle degenze ordinarie e a bassa intensità e 120 malati nell’area critica, composta da terapie intensive e sub intensive. Stiamo potenziando l’offerta, ma certo ci troviamo di fronte a numeri importanti". Solo 24 ore prima i posti letto occupati erano 760. Insomma, una progressione che si spera venga fermata dalle nuove misure previste dall’ingresso nella zona arancione scuro.

Dagli ospedali torniamo al territorio. A San Benedetto in Val di Sambro, dove i focolai hanno preoccupato le istituzioni, è stato utilizzato "un modello di approccio da seguire e cioè individuare soluzioni personalizzate per intervenire in maniera mirata", come aveva sottolineato Paolo Bordon, il direttore generale dell’Ausl. Nella settimana dal 15 al 21 febbraio, si è osservata a livello aziendale una incidenza di 340 casi ogni 100mila abitanti, mentre il mese si era aperto con un tasso di 200 casi ogni 100mila abitanti. Quindi, nelle aree dove il numero dei contagi è più elevato, anche a causa della comparsa della variante inglese che accelera la diffusione del virus, presto potrebbero scattare misure tarate sul ’modello San Benedetto’.

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