Veglia con Zuppi per chiedere la fine della guerra in Ucraina

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Accogliendo una proposta del consiglio delle Conferenze episcopali europee, la Cei ha organizzato una veglia per chiedere la fine del conflitto in Ucraina. Nella diocesi di Bologna ogni vicariato organizzerà il suo momento di preghiera particolare nel tardo pomeriggio o nella serata di mercoledì e con il cardinale Matteo Zuppi (nella foto) che presiederà l’adorazione eucaristica alle 19 nella Chiesa di San Salvatore per il vicariato centro.

È un esempio di quella sinodalità che papa Francesco ha chiesto a tutti i cattolici del mondo, vale a dire mettersi in cammino insieme per raggiungere uno stesso obiettivo partendo da posizioni diverse, essendo le comunità tante membra di un solo corpo. "Le difficoltà di questi mesi – ha spiegato il cardinal Zuppi –, le tante sofferenze che segnano la vita di tutti in particolare dei più fragili, ci chiedono una rinnovata responsabilità e consapevolezza per comunicare la speranza che è in noi, luce attesa dai tanti avvolti nell’oscurità e per edificare le comunità dove vivere la maternità della Chiesa". Anche la realtà petroniana sta affrontando questo percorso sinodale, e nella giornata ieri sono state scandite le tappe in cui sarà diviso l’anno. La proposta pastorale è incentrata sulle figure di Marta e Maria, le due sorelle che hanno accolto Gesù nella loro casa.

"Anche noi dobbiamo fermarci e ascoltare Gesù per non diventare come Marta. Lei si sente incompresa nelle difficoltà e a volte questo capita anche a noi. Ci sentiamo nel diritto anche di prendercela un po’ con Gesù per le cose che non vanno. Il tempo dell’ascolto non è un tempo perso: la scelta non è tra il fare e il tempo perso, ma l’ascolto ci fornisce il tempo del nostro fare. La sinodalità non è altro che mettersi in sintonia con Gesù". Sono state illustrate anche le attività future dei vari uffici diocesani, con Caritas che si è proposta di avere una attenzione particolare anche per le nuove povertà, come quella digitale, che di fatto isolano ancora di più chi è in difficoltà.

Massimo Selleri

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