MARIATERESA MASTROMARINO
Cronaca

Vela, impresa nell’oceano: "Ho domato l’Atlantico"

Luca Rosetti, bolognese, è il vincitore: "Il Nettuno è stato il mio simbolo". Dopo la regata: "Temevo di non farcela, ma ho seguito fiuto e istinto".

Vela, impresa nell’oceano: "Ho domato l’Atlantico"

Vela, impresa nell’oceano: "Ho domato l’Atlantico"

Nasce sotto le Due Torri, ma questo non lo allontana dal mare, anche perché "il simbolo di Bologna è il Nettuno". Un rapporto simbiotico, che si sviluppa fin dalla tenera età dei sei anni e lo porta sul podio della Mini Transat, entrando nella storia della vela oceanica. Luca Rosetti, classe 1995, è il vincitore della regata, partita in Francia il 25 settembre e terminata domenica scorsa a Guadalupe. Un’impresa che fa riaffiorare nella mente del campione il primo incontro con la vela, "dalla quale non sono più sceso – confessa Rosetti –. Da piccolo trascorrevo il periodo estivo in Romagna dai nonni, e mia mamma ha spinto affinché facessi almeno una prova. E così è iniziato tutto". La distanza dalla costa non l’ha fermato. "Sono stato fortunato, perché i miei genitori mi hanno sostenuto, cercando di mettermi nelle condizioni di allenarmi e andando al mare anche nei fine settimana", ammette.

Dal Circolo Nautico di Cervia ’Amici della Vela’ è partito il percorso agonistico di Rosetti, dalle competizioni locali al mondo regionale, fino all’arrivo nelle regate nazionali. "Ho iniziato a girare il mondo – continua il velista – e dalle barche piccole che stanno vicino alla costa, mi sono lanciato nella vela oceanica, seguendo progetti in equipaggio ridotto: navigo quasi sempre solo, in doppia o in tre".

Anni di sacrificio e dedizione hanno portato Rosetti alla ribalta internazionale, ed è qui che compare la possibilità di partecipare alla Mini Transat, "una regata tra le più famose del circuito velico oceanico mondiale – spiega il campione –. Parte dalla Francia e attraversa l’oceano Atlantico, facendo tappa alle Canarie, fino in Guadalupe". Il viaggio non è stato sempre facile. "Ero in testa nella prima tappa, ma l’evoluzione meteo non ha premiato le mie scelte – racconta Rosetti –. L’ho finita all’ottavo posto, ma percepivo sensazioni molto buone, dalla velocità alla vita di bordo: sentivo di farcela, avevo un oceano da attraversare. Mi sono assunto i rischi strategici del meteo, comprendendo la situazione. E poi ho vinto". Rosetti vive in Francia per lavorare al meglio sui futuri progetti, ma "torno a casa ogni volta che posso per godermi la famiglia e i miei amici – conclude Rosetti –. Poi per mangiare buon cibo. Come si sta bene a Bologna non si sta da nessuna parte".