Vena del Gesso, porte aperte al museo

In occasione delle celebrazioni per i 400 anni della Festa della Polenta, il Palazzo Baronale sarà accessibile al pubblico

Migration

Più che un museo. Una porta d’accesso per scoprire l’unicità del Parco della Vena del Gesso Romagnola. E dopo aver aperto i battenti per addetti ai lavori e residenti, il nuovo Museo della Vena del Gesso Romagnola è pronto al bagno di folla. Complici le celebrazioni del compleanno numero 400 della Festa della Polenta.

Riflettori puntati sul riqualificato Palazzo Baronale di Tossignano, storico edificio un tempo anche sede delle scuole, da una decina d’anni di proprietà dell’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità-Romagna. Poi la spinta organizzativa di If Imola Faenza Tourism, in stretta sinergia con il municipio locale, il sostegno della Regione e i finanziamenti in arrivo dai fondi europei per lo sviluppo rurale. Così il sogno di un museo geologico diffuso del parco è diventato realtà. Sotto il segno del gesso che, a queste latitudini, ha caratterizzato storia ed economia. Dal lungo scalone d’ingresso, impreziosito da pannellature sulla successione dei periodi geologici, si arriva alla meravigliosa terrazza panoramica aperta su quelle pendici pronte ad entrare nel novero delle bellezze certificate dall’Unesco.

Un viaggio articolato in sette stanze, situate al secondo piano dell’edificio, pensate per dare una prima infarinatura al visitatore. L’antipasto di quella che sarà la successiva full immersion dal vivo nel ricco patrimonio ambientale dell’area naturalistica sull’asse Tossignano-Brisighella. Una reception d’ingresso, con tanto di touch screen informativi, poi la rotta tra le teche espositive dedicate ai minerali. Ambienti corredati da video wall che mandano in loop le immagini mozzafiato di un capolavoro della natura forgiato attraverso i millenni. Pannellature descrittive, plastici anche con realtà aumentata, e aule didattiche. Ma c’è di più. Una biblioteca pronta ad accogliere una donazione di ben 101 fossili e laboratori all’avanguardia.

"Vorremmo attivare pure un punto di ristoro interno con prodotti tipici del territorio – svela Marcella Pradella, alla guida di If –. Dopo l’inaugurazione ufficiale (prevista ad ottobre, ndr), via libera a un anno di start up gestionale del museo. La nostra struttura ha già in capo l’info point della Casa del Fiume di Borgo Tossignano e le due realtà potranno operare in rete". Non solo. Si punta all’attività didattica. "Visite guidate per le scuole primarie del territorio e progetti didattico-educativi sono già in fase di sviluppo", anticipa Nevio Agostini, direttore dell’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità-Romagna. E si pensa già al futuro. "Tossignano aspettava da tempo questo momento – confida il sindaco di Borgo Tossignano, Mauro Ghini –. La pandemia ha rallentato la tabella di marcia, ma continuiamo a investire risorse importanti per la valorizzazione della frazione. Ora puntiamo dritti al settaggio dell’accoglienza e dell’ospitalità per intercettare flussi di visitatori".

Appassionati, esperti e semplici curiosi. "Siamo alla ricerca di attività ricettive per servire adeguatamente la zona – conclude –. C’è anche l’idea di un albergo diffuso. A Tossignano, intanto, è attivo l’Ostello dei Gessi".

Mattia Grandi

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro