Bologna, alcol libero ai 15enni. Ecco il nostro test

Sei locali su dieci non fanno controlli: la nostra inchiesta

Bologna, alcol a fiumi durante la notte di Halloween (Schicchi)

FESTA HALLOWEN IN PIAZZA VERDI VIA PETRONI

Bologna, 3 novembre 2016 - La notte (senza regole) comincia alle 22. Lunedì 31 ottobre, festa di Halloween, il centro storico di Bologna è affollato di giovani che sfoggiano i costumi più improbabili. Con noi c’è Carlo (nome di fantasia), ha 15 anni. Non è maggiorenne e si vede. È ‘complice’ – con l’assenso della famiglia – del nostro esperimento: verificare il rispetto della legge che impone il divieto di vendita di bevande alcoliche ai minorenni.

Carlo entra in dieci locali, da noi osservato. Prova ad acquistare dell’alcol. Sei volte su nove ci riesce, trovando interlocutori che fanno uno strappo alla regola. O meglio, infrangono la legge. In un caso gli viene chiesto di accomodarsi al tavolo per consumare una birra. E non tutti rilasciano lo scontrino.

Il test comincia in via Venturini. Bar Salomè, dietro al bancone c’è un giovane orientale. Carlo chiede uno Spritz. «Sei minorenne, non te lo posso dare», la risposta netta e immediata. Poco lontano, in via delle Moline, ecco il Kamit Espress. Alla richiesta di uno Spritz stavolta segue – così comeprevisto dalla legge – quella di esibire il documento d’identità. Anche in questo caso l’interlocutore è straniero. E rigoroso: Carlo, minorenne, non può far altro che andare via.

Tutti ligi al dovere? Macché. Pochi metri oltre c’è la Caffetteria delle Moline. «Posso avere una birra?», la domanda. «Quanti anni hai?», dubita il commerciante. «Diciotto». Con due euro, il nostro ‘complice’ acquista una birra in bottiglia. E la strada è piena di ragazzini che bevono senza limiti.

Pubblici esercizi, ma anche negozi di vicinato. Ce n’è uno in via Mascarella, un piccolo market di alimentari: lì Carlo compra senza alcun problema un’altra birra in bottiglia. E se al bar Lortica, in nostra compagnia, l’adolescente chiede (e ottiene) un amaro, al Coffee & Cigarettes di via delle Belle Arti il no è secco. Mentre il dubbio assale il barman del locale Lacquanova di via Petroni: entriamo in tre e ordiniamo dei ‘cicchetti’ (gli assaggi). «Lui non mi sembra tanto maggiorenne», l’obiezione con lo sguardo rivolto a Carlo. Parla con noi, si confronta con un collega, riceve rassicurazioni e poi prepara bevande «leggerissime».

Non proprio ‘leggeri’ sono i due calici di vino che si riescono a comprare all’Empire di via Zamboni (lì Carlo entra con uno dei cronisti). Al chiosco di piazzetta Ardigò, invece, viene posta una condizione: bisogna sedersi al tavolo per consumare dell’alcol. Andiamo via.

Ultima tappa in piazza Verdi, affollata più che mai di giovani, bottiglie di birra e vino ‘passate’ tra mille mani e pusher che agiscono indisturbati. Noi entriamo dopo una lunga fila nella discoteca in piazza, La Scuderia. Paghiamo gli ingressi, andando subito al bancone. Anche qui il barman è assalito dai dubbi. «Ma tu sei maggiorenne?», la domanda rivolta a Carlo. Basta un sì per evitare di esibire il documento d’identità ed ecco spuntare i tre drink. Risultato: per un minorenne è tuttaltro che difficile comprare dell’alcol a Bologna, soprattutto se accompagnato. Intanto è quasi l’una. E la notte senza regole è ancora lunga.

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