PIERFRANCESCO PACODA
Cronaca

Vent’anni di ’Decadence’, Valentine: "Serate di libertà e tolleranza"

Il fondatore racconta l’evento di questa sera al Dumbo: "Tutto iniziò dalla passione per la musica goth e new wave"

Un’immagine dell’evento ’Decadence’, stasera a Dumbo

Un’immagine dell’evento ’Decadence’, stasera a Dumbo

Atmosfere da fiaba oscura, scenari gotici, decadenza avvolta da suoni che evocano un universo cupo, sotterraneo. Decadence è tutto questo e molto altro. È un ‘marchio di fabbrica’ dell’intrattenimento più radicale, nato a Bologna da una idea di Carlo Valentine, esportato ovunque nel mondo, che questa sera celebra i 20 anni dalla sua nascita con una festa nel Binario Centrale del DumBO (ore 22).

Valentine, ’Decadence’ è un grande successo internazionale, ma non è per tutti. Voi vi rivolgete solo alla comunità BDSM?

"In realtà questo è un luogo comune da sfatare. Quando Decadence è nato, a Bologna 20 anni fa, ci spingeva esclusivamente la passione per quei linguaggi musicali provenienti dall’Inghilterra che facevano parte della scena goth, dal dark alla new wave alla cosiddetta industrial. Musica che aveva un grandissimo pubblico e che ha espresso gruppi come i Bauhaus e i Depeche Mode. Il piacere di poter ballare con questi suoni lontani dal circuito classico delle discoteche ha fatto nascere Decadence. Intorno a questo interesse la serata è poi diventata la casa della comunità BDSM, sigla che fa riferimento alle differenze di genere e ad alcune pratiche a loro legate".

Questo significa che è possibile frequentare le serate Decadence anche senza un interesse per il BDSM?

"Assolutamente, le nostre serate sono all’insegna della libertà assoluta e della tolleranza. La musica innanzitutto, ricordo che sono stati, nel corso degli anni, nostri ospiti grandi star del pop come Andy Fletcher dei Depeche Mode e che abbiamo organizzato concerti di gruppi culto della new wave inglese, come i Bauhaus. L’area riservata alla comunità o a chiunque, anche per curiosità sia interessato alla dimensione del BDSM, quella zona che viene definita dungeon, è solo una parte del nostro allestimento, e nessuno è forzato a entrarci, se non vuole. Anzi, all’ingresso viene fatta una decisa selezione. Ovviamente la partecipazione alle serate Decadence è vietata ai minori di 18 anni".

Lei parlava di curiosità. Ma che succede in un dungeon?

"Posso dire che ci sono i nostri esperti delle pratiche BDSM, che fanno delle dimostrazioni delle varie discipline, penso allo shibari, che è una forma artistica di bondage che viene dal Giappone nella quale il corpo viene circondato da corde di canapo o lino, seguendo particolari regole estetiche, con una funzione comunicativa precisa. Ma, se vieni a Decadence, non ti ritrovi nel dungeon per caso"

Voi avete organizzato iniziative benefiche, in collaborazioni con istituzioni importanti.

"Tante, di una però siamo particolarmente orgogliosi. Alcuni anni fa fummo contattati dall’Asce, l’Associazione dei Cimiteri storico-monumentali in Europa, per organizzare alcune serate all’interno della Certosa di Bologna per raccogliere fondi necessari al restauro di opere che avevano bisogno di interventi immediati. Accettammo subito, e realizzammo una serie di concerti che hanno avuto un grande successo e hanno permesso, con il biglietto di ingresso, di raccogliere i soldi che servivano per i lavori. Nessun dungeon, solo pop internazionale per una giusta causa".

Pierfrancesco Pacoda